Omicidio-suicidio, martedì le autopsie

Gli esami sui corpi di Francesco Marigliani e Silvia Tabacchi potrebbero confermare la ricostruzione. Inquirenti scavano nel passato

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Silvia Tabacchi e Francesco Marigliani

Saranno svolte probabilmente nella giornata di martedì le autopsie sulle salme di Silvia Tabacchi e Francesco Marigliani, i due 28enni trovati senza vita venerdì pomeriggio all’interno di una Renault Mégane lungo la strada provinciale Vasanellese, fra Vasanello e Orte, in provincia di Viterbo.

Le analisi Dall’esame autoptico, disposto dal pm Chiara Capezzuto che indaga sull’accaduto, ci si attendono conferme circa la ricostruzione dei carabinieri del reparto operativo di Viterbo, coordinati dal tenente colonnello Giovanni Rizzo, ma anche ulteriori elementi dal punto di vista tossicologico. Una volta concluso l’accertamento, le salme potranno essere restituite alle rispettive famiglie per il successivo – doloroso – rito funebre.

Omicidio-suicidio Per gli inquirenti non ci sarebbero comunque particolari dubbi: dopo aver raggiunto, in sella alla sua Kawasaki Ninja nera, lo slargo lungo la ‘provinciale’ dove si era dato appuntamento con Silvia Tabacchi per un ultimo ‘chiarimento’ dopo la fine, datata lo scorso settembre, del rapporto fra i due andato avanti per circa dieci anni. Il giovane originario di Terni sarebbe salito a bordo dell’auto per poi estrarre la pistola e fare fuoco contro l’ex fidanzata – raggiunta da un proiettile alla testa – e poi contro di sé, sparandosi prima all’addome e poi alla tempia. Secondo chi indaga, Francesco Marigliani avrebbe messo in atto un ultimo, disperato, tentativo di convincere la giovane a tornare con lui. Ma lei aveva già voltato pagina da alcuni mesi, con un nuovo fidanzato e una vita ancora tutta da scrivere fra gli impegni universitari e il master che stava frequentando a Roma.

Telefoni e computer Ad accorgersi dell’accaduto è stato un ciclista di passaggio che ha subito dato l’allarme. Purtroppo, però, per i due 28enni non c’era più nulla da fare. In queste ore le indagini dei militari dell’Arma si sono concentrate anche sui telefoni e i computer dei due giovani, alla ricerca di elementi utili a ricostruire i giorni precedenti il fatto, ma anche l’origine della stessa lettera di addio – ritenuta dagli inquirenti un tentativo di depistaggio piuttosto farneticante – trovata sulla motocicletta di Francesco Marigliani.

La moto di Marigliani

Chi era Quest’ultimo – studente di medicina a Roma che viveva con la famiglia ad Amelia – mercoledì era riuscito ad ottenere il porto d’armi per uso sportivo e il giorno dopo – quello precedente la tragedia – aveva acquistato a Terni la Glock calibro 9 usata per fare fuoco contro Silvia Tabacchi e poi su se stesso. «Non aveva affatto interrotto i suoi legami con Terni – racconta un testimone – visto che in città si faceva vedere abbastanza spesso, specie quando andava a trovare i familiari nella zona di Campomaggiore. Ci scambiavamo qualche parola ogni tanto e a me è sempre sembrato un tipo tranquillo, mite, dedito allo studio e ai propri interessi. Non so proprio immaginare cosa possa essere scattato nella sua testa».

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