Vendita ex Spea Narni: aste tutte deserte

I lotti inseriti nel piano di dismissioni dello Stato: ex carburo, anello viario e parte restante per ora senza interessamenti

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di S.F.

Ex carburo, zona interna dell’anello viario della ‘Marattana e area rimanente. Sono i tre lotti legati al complesso immobiliare ex Spea – Società prodotti esplodenti autarchici, dismissione del compendio della Marina militare iniziato negli anni ’70 e completato solo nel 2007 – che l’Agenzia del Demanio ha messo in vendita per il piano di vendite dello Stato: mercoledì mattina c’è stato l’appuntamento in corso del Popolo per le aste, tutte deserte. L’esito più atteso in realtà vista la tipologia ed i prezzi a base d’asta.

LUGLIO, PARTE IL PIANO DI DISMISSIONI DELLO STATO

L’area ex carburo 

Si parla dell’ex stabilimento carburo della società Terni sorto tra il 1906 ed il 1908 che il ministero della Marina – inattivo dal 1929 – espropriò nel 1940 insieme a tutta la zona circostante per far nascere un complesso per esplosivi: ad occuparnese fu appunto la Spea che, al di là dell’adattamento delle strutture già presenti, ne costruì altri ancora. Poi la dismissione trent’anni dopo. Il lotto con prezzo a base d’asta più alto, vale a dire 3 milioni 60 mila euro, è l’ex carburo: si tratta di una porzione con archeologia industriale, tre palazzine direzionali-residenziali (uffici ed alloggi del personale), la centrale termica, cabine elettriche, piccoli magazzini, vasche e vari manufatti per una superficie scoperta di 80 mila metri quadrati, più 11 mila coperti. Tutto edificabile e con vincolo di interesse culturale: in gran misura è rimasto nelle forme originarie. Nessuno si è fatto avanti.

L’anello viario

Particolare il secondo lotto. Si tratta della porzione ex Spea all’interno del tratto della ‘Marattana’ per superare la linea ferroviaria Terni-Roma. Forma a goccia e completamente pianeggiante: l’area edificabile – in questo caso non c’è alcun vincolo, d’altronde i margini sono rappresentati dalla strada e dalla scarpata che sale fino al cavalcavia – è da 12 mila 970 metri quadrati e ha base d’asta di 610 mila euro. A vuoto anche questo.

L’area restante

Il terzo lotto ha una base d’asta di 1 milione 800 mila euro ed è complessivamente di circa 600 mila metri quadrati completamenti recitanti e in gran parte lasciati a pascolo. Ci sono diversi fabbricati – si parla di «centinaia», per lo più ad un solo piano e realizzati tra il 1940 ed il 1941 – tra i quali un’unità immobiliare a destinazione terziaria; l’ex Spea – in merito a questa zona – nello Sd1 Parco fluviale del Nera e ipotizza «la promozione dell’utilizzazione in chiave ricreativa dei luoghi più significativi posti lungo le sue sponde delle aree industriali dismesse, i laghetti delle ex cave, con il dichiarato intento di creare le condizioni per trasformare vecchi ed irrisolti problemi in opportunità». Per ora non interessa a nessuno.

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