Vertenza Tagina, allarme continuo

Gualdo Tadino, Femca e Filctem organizzano per lunedì un incontro nella sala consiliare: ‘chiamata’ per la Marini, deputati, consiglieri regionali e sindaci

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«Il tempo per Tagina non c’è più, niente novità dal governo nazionale». Continua incessanti gli allarmi delle organizzazioni sindacali in merito ai lavoratori dell’azienda di Gualdo Tadino: Filctem Cgil e Femca Cisl hanno organizzato per lunedì – ore 15 – un incontro nella sala consiliare del comune perugino con invito alla presidente della Regione Catiuscia Marini, i deputati umbri, i consiglieri regionali e i sindaci della fascia appenninica.

TAGINA TRA MALESSERE E RISCHIO PER I LAVORATORI

La Tagina

«Appesi alla decisione del Mise e del Ministero del lavoro» I sindacati ribadiscono la mancanza di info positive che, con il trascorrere dei giorni, non fa che peggiorare la situazione: «A mercoledì, con cassa integrazione ordinaria scaduta e nessun ammortizzatore sociale utile a coprire i lavoratori – nessuna novità dal governo nazionale. Non è più tempo di campagna elettorale, non è più tempo di proclami, ma bisogna trovare soluzioni per i lavoratori in carne ed ossa dipendenti di aziende che hanno intenzione di investire sul territorio senza se e senza ma.

«SERVONO AMMORTIZZATORI SOCIALI» 

Il guaio Femca e Filctem sottolineano che ancora «non è stato ancora sciolto il nodo ‘Cigs sì o Cigs no’ per le maestranze della Tagina, una delle poche aziende manifatturiere ad avere più di 100 dipendenti e soprattutto un piano industriale per il rilancio approvato dal giudice in fase di concordato. Il risanamento e il rilancio dell’azienda gualdese non può che passare dal mantenimento del livello occupazionale e da una nuova organizzazione del lavoro, per la quale è necessaria formazione e rotazione del personale. Solo nove mesi fa il personale è già stato ridotto di oltre 50 unità, sette mesi fa non si vedeva il futuro per i restanti occupati, poi ad aprile come un fulmine a ciel sereno è arrivato un acquirente, ridando speranza e futuro allo storico marchio, a giugno sono riprese costantemente le prime attività lavorative, ma senza una adeguata formazione ed i tempi tecnici per i prossimi investimenti necessari per saturare l’occupazione quasi la metà delle maestranze sarà definitivamente senza lavoro».

Emanuele Prisco

Lo stallo e l’interrogazione di Prisco L’amara constatazione: «Questo lo scrivevamo un mese fa, ad oggi nulla si è mosso se non un ulteriore sacrificio economico dei lavoratori per il mese di agosto. I tempi sono strettissimi e la crisi di questa azienda non va in ferie, abbiamo bisogno di serietà e risposte istituzionali». Sul tema si è mosso il parlamentare umbro di FdI Emanuele Prisco: «I lavoratori della Tagina – il contenuto dell’interrogazione per Luigi Di Maio – di Gualdo Tadino stanno dimostrando grande dignità nell’affrontare sacrifici impensabili e inaccettabili per un Governo che ha fatto della dignità dei lavoratori il suo slogan principale. Soltanto un mese fa il ministero del lavoro e dello sviluppo economico ha comunicato che non avrebbe dato seguito alla convocazione dell’azienda e dei sindacati rispetto all’istanza di cassa integrazione straordinaria avanzata il 7 giugno. Senza ammortizzatori – termina la nota – l’azienda dovrà mettere mano ai licenziamenti, una tegola per un territorio già colpito da crisi come quella della ex Merloni, della Faber e di tutto il settore delle costruzioni».

 

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