«Viadotti in Umbria? No problemi staticità»

L’Anas interviene sulle opere di Terni e Ponte San Giovanni dopo il disastro di Genova: «Fisiologico deterioramento degli strati superficiali del calcestruzzo»

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«Le immagini – diverse le segnalazioni social in merito – in cui è parzialmente visibile l’armatura in ferro mostrano il fisiologico deterioramento degli strati superficiali del calcestruzzo, causato nel tempo dagli agenti atmosferici, che non influisce sulla staticità dell’opera». Viadotto Toano sul raccordo Terni-Orte (SS675) e viadotto sulla E45 in corrispondenza del raccordo Perugia-Bettolle in zona Ponte San Giovanni: l’Anas interviene e rassicura dopo il disastro che ha coinvolto il ‘ponte Morandi’ a Genova.

LA TRAGEDIA DEL ‘PONTE MORANDI’ A GENOVA, L’AIUTO DELL’UMBRIA

Il viadotto Toano

Le opere e la sicurezza L’Anas sottolinea che «gli interventi di risanamento sono programmati nell’ambito delle normali attività di manutenzione straordinaria. Nel caso del viadotto di Ponte San Giovanni gli interventi sono già appaltati e saranno avviati a fine settembre. Analoghi interventi sono stati già eseguiti su altri viadotti, come nel caso del viadotto della E45 in località Collestrada (Perugia) sul quale stanno circolando immagini precedenti l’esecuzione dell’intervento di risanamento, completato nel 2017. Va in ogni caso precisato che anche in quel caso si trattava di deterioramento superficiale senza alcuna implicazione statica. Quella che in alcune immagini poteva sembrare una fessura aperta lungo una delle travi era in realtà uno spazio (giunto tecnico) tra due strutture portanti separate e indipendenti l’una dall’altra, realizzate in epoche diverse». Altro viadotto segnalato dagli utenti è quello di Fiacchignano, di recente oggetto di intervento dell’Anas.

VIADOTTO SAN CARLO, PROBLEMI E INTERVENTI

Il viadotto di Toano

Manutenzioni e procedure Nella nota di chiarimento l’Anas mette in evidenza che «il contratto di programma 2016-2020 prevede uno stanziamento di circa 350 milioni l’anno per interventi su ponti e viadotti sul territorio nazionale. Con la rimodulazione in corso a valere sul fondo infrastrutture, in via di definizione, è previsto un investimento di ulteriori 200 milioni di euro l’anno per interventi sempre su ponti e viadotti e una dotazione finanziaria per implementare l’installazione dei sistemi tecnologici di monitoraggio sulle opere. Tutte le opere d’arte di Anas sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica più approfondita una volta all’anno. Sulla base di questo processo continuo di ispezioni e controlli viene programmato il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Sono stati fatti enormi passi avanti negli ultimi tre anni sul piano della conoscenza approfondita delle opere. Dal 2015, infatti, la programmazione dei lavori ha potuto contare sul decisivo sostegno di un’assegnazione delle risorse certa e di lungo periodo».

IL VIADOTTO FIACCHIGNANO E LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELL’ANAS, ERA IL 2015

Gianni Vittorio Armani, presidente Anas

Monitoraggio Infine l’ente del Ceo Gianni Vittorio Armani puntualizza il fatto che «Anas, negli ultimi tre anni, ha completamente ristrutturato e standardizzato tutta la filiera delle ispezioni e certificato i suoi ispettori. Inoltre, ha sviluppato un piano di monitoraggio elettronico di ponti e viadotti articolato in più livelli di controllo al fine di renderne realmente attuabile l’applicazione agli oltre 13000 ponti viadotti e cavalcavia della propria rete stradale.  Il primo livello di monitoraggio, che si prevede di installare in modo diffuso su tutta la rete, controllerà il comportamento dell’opera tramite sensori gestiti da un algoritmo ad intelligenza artificiale, segnalando tutte le anomalie che necessitano di approfondimenti conoscitivi. Il secondo e terzo livello, che si prevede di installare sulle opere su cui evidenziate anomalie, consentirà una conoscenza quantitativa e dettagliata, sempre più approfondita dello stato e del comportamento di ponti e viadotti. Sono già in funzione le prime applicazioni condotte in via sperimentale anche con la collaborazione di università e aziende del settore. Mentre sono già in corso le procedure di appalto con cui si potranno realizzare le prime installazioni diffuse. La struttura di esercizio e sorveglianza di Anas, che può contare anche su oltre 110 ispettori certificati, ha eseguito dall’inizio dell’anno oltre 26 mila ispezioni su più di 13 mila opere tra ponti, viadotti e cavalcavia».

Ponte Le Cave

Ponte Le Cave: «Tutto sotto controllo» Per quel che concerne la struttura di Ponte Le Cave (zona via Eroi dell’Aria) è l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni, Enrico Melasecche, a tranquillizzare: «In merito alla situazione del territorio comunale, è su questo che la giunta ha competenze, confermo che tutto è sotto controllo. Fa eccezione, a detta dei tecnici, per una struttura metallica su cui i tecnici sollecitano da anni un intervento risolutivo ed in merito alla quale verrà quanto prima indetto un summit tecnico-legale- amministrativo per prendere le decisioni del caso. In particolare per la struttura di Ponte Le Cave i tecnici del Comune, dopo apposita perizia, confermano che la fessurazione è dovuta ad una muratura di contenimento che avrebbe dovuto prevedere fin dall’inizio tale cesura per cui tranquillizzano in modo assoluto. Quanto a quella struttura portante va eliminato un albero cresciuto spontaneamente sul terrapieno di dimensioni tali da creare com le radici in futuro dei problemi. Provvederemo comunque entro breve ad eliminarlo. Per quanto riguarda le strutture Anas ci sono state delle interlocuzioni positive. In un comunicato l’Azienda conferma la necessità di provvedere ad alcune manutenzioni già programmate e su cui saremo molto attenti a che avvengano al più presto come rassicura sul sistema dei controlli in atto. Continueremo a monitorare, come è nostro dovere e costume, tutti i ponti ed i viadotti, per avere assicurazioni definitive dagli uffici competenti e così tranquillizzare definitivamente la cittadinanza».

La Provincia: «Nessuna emergenza» Da palazzo Bazzani rendono noto che «sono in corso da tempo, con Anas stessa, lavori sui principali ponti stradali della rete viaria di competenza. La maggior parte degli interventi riguarda le riparazioni post sisma, dopo gli effetti provocati dal terremoto. In nessun caso si sono riscontrate emergenze particolari ma le opere stanno riguardando la risistemazione di parti danneggiate, il miglioramento delle barriere di sicurezza e la ripavimentazione dei tratti carrabili. Su tutti i ponti interessati dai cantieri non ci sono interdizioni al traffico veicolare, civile e commerciale. Le strutture interessate sono dieci in tutto: Ad Amelia sulla SR 205 e sulle SP 8 e 31 (su quest’ultima due ponti); ad Acquasparta sulla SP 113 e sulla SR 418; a Terni sulla SP 62; a Fabro sulla SP 106, ad Allerona sulla SP 51 e ad Attigliano sulla SP 11. L’attenzione è posta anche sugli altri ponti e cavalcavia della rete stradale provinciale dove la situazione è sotto controllo concentrandosi soprattutto sui trasporti eccezionali».

Lattanzi e Venti «Gli interventi – spiegano il presidente della Provincia di Terni e la dirigente – sono attivi da tempo a seguito di una tempestiva e rapida ricognizione svolta dalla Provincia all’indomani degli eventi sismici ed hanno preso in considerazione i più importanti ponti del territorio per assicurare, insieme a Regione ed Anas, uno standard di sicurezza elevato a vantaggio degli automobilisti e delle attività commerciali ed economiche in genere. I tagli imposti alle Province, come noto, mettono questi enti in gravissime difficoltà finanziarie, rendendo molto difficoltoso assicurare quelle funzioni fondamentali assegnate dalle leggi in materia di strade e sicurezza stradale».

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