Bandecchi su stipendi, salvezza e calciatori

Ternana, l’imprenditore livornese a 360 gradi nel mezzo della crisi rossoverde: «Basta cercare in me il responsabile» – Video

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Quasi venti minuti di monologo – suddiviso tra sala stampa e area esterna alla zona mista – per, in sostanza, far presente di smetterla «di cercare in me il responsabile» in quanto «quest’anno non è colpa mia». Alza lo scudo Stefano Bandecchi nel post partita di Ternana-Virtus Verona, altro match amarissimo da digerire per la tifoseria rossoverde: la rimonta nel finale grazie a Tommaso Pobega non può e non deve far dimenticare il pessimo rendimento in parità numerica di Defendi e compagni. L’imprenditore livornese mette nel mirino i giocatori, parla di ‘patto’ di stipendi e fa presente che sarà lui a gestire direttamente la questione insieme a Paolo Tagliavento. E la societa? Difesa a cinque anche in questo caso.

IL 2-2 CON LA VIRTUS VERONA E IL TRIPLO CONFRONTO CON I TIFOSI

Gli stipendi dei calciatori: «Fatto un patto, ma loro inizino a giocare»

Bandecchi – forse anche per dar forza a possibili rumours negativi in merito – tira subito fuori un aspetto: «Non so quali siano gli errori della società. Mando 800 mila euro al mese – spiega – e l’unica volta che non l’ho fatto è stato per il 30 del mese (gennaio): questa volta non ho pagato e ho fatto un patto con i calciatori, glieli manderò questa settimana perché non sono abituato a ricattare e mettere a disagio. Loro però devono iniziare a giocare e fare i tre punti. La mia spiegazione – gli viene fatto notare che nonostanti cambi alla guida tecnica e di dirigenti la musica non cambia – è che l’errore commesso quest’anno è lo stesso del 2017. Nella stagione d’esordio lo feci io perché dissi che l’ambizione era la serie A, ora è il vostro e della tifoseria. In buona fede: avete pensato che la Ternana 2018-2019 fosse la più forte del mondo, la corazzata, la più bella e ricca. Voi l’avete fatto credere e mai Luigi De Canio si era mai esposto così dicendo che aveva il team più forte. Poi anche lui ha avuto grandissime delusioni. Venduta la pelle dell’orso prima che sia stata catturata, sono stato l’unico a dire – presentazione – ‘vediamo cosa faranno’. Basta cercare la responsabilità in me. Arrivare ai playoff quest’anno mi sembrerebbe già un grande risultato, ad oggi sto zitto e dico che salvarsi è la cosa più importante. Poi aspetto il 26 marzo perché mi ricordo che ci hanno scippato il ripescaggio. Tutti insieme tentiamo di stare vicini ai ragazzi, psicologicamente hanno problemi di troppo. Non sono io il responsabile al momento».

Il «se Terni» e il controllo diretto

Ancora discorso denaro nel prosieguo: «Ho messo da parte i soldi per fare il prossimo campionato. Se la città di Terni si rimette tranquilla – inizia la frase, ma non la concluderà – e coesa…; per i presidenti della serie B: sto ancora aspettando sul ruscello perché vedo che state boccheggiando nonostante i 400 mila euro in più. Mi occuperò direttamente della squadra adesso insieme a Paolo Tagliavento perché Ranucci è passato ad un compito superiore, non sarà qui tutti i giorni: era importante per la società fare questo. Lui è un collaboratore importante e di fiducia, non abbandona la città e c’è una struttura importante qui. Per quanto riguarda la tifoseria, la dirigenza organizzerà degli incontri perché mi è dispiaciuto non poter fare quattro parole con loro. Chiaro che sono umano e ho delle reazioni, mi scuso».

I calciatori, il morcone e il «tutti puliti»

Il terzo confronto odierno

Quando gli viene detto che è un problema della squadra se si fanno influenzare dai commenti esterni, Bandecchi replica che «tra gli imprenditori che conosco e le persone che portano a casa più di 100 milioni l’anno non ho trovato nessun calciatore. Ognuno deve avere il proprio carattere, però di mangia-soldi ne vedo tanti tra i giocatori: bello essere sempre fighi e sentirsi ‘sti cavoli, però bisogna imparare ad essere pieni di morcone ed andare in giro. Qui sono tutti puliti. Loro vanno trattati nella maniera giusta, evidentemente hanno una loro debolezza. O giocano questi o sono fottuti, bisogna essere attenti». Show servito, dita incrociate per tutti.

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