Terni, bando mercato: asta il 18 febbraio

Palasport e operatori, il dirigente Carbone firma l’atto per avviare l’iter. Con specifica: «La procedura potrebbe non andare a buon fine in ordine all’effettiva costruzione»

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di S.F.

La disposizione dei lotti. A destra il mattatoio

Un mese di tempo per presentare la domanda di partecipazione, quindi l’asta pubblica ed eventuale dichiarazione di gara deserta in caso di mancata assegnazione dei quattro lotti sui cinque messi a disposizione. C’è la roadmap per l’avviso legato al trasferimento degli operatori del mercato ortofrutticolo dal Foro Boario tra strada di Tavernolo e strada dei Confini: l’appuntamento è stato fissato per il 18 febbraio. Intanto mercoledì prossimo i coinvolti si vedranno con l’avvocato Umberto Segarelli.

L’ATTO FIRMATO NELLA GIORNATA ODIERNA DAL DIRIGENTE CARBONE, SI PARTE

A sinistra l’area dove sorgeranno il mattatoio e il mercato

La cauzione

La base d’asta annua per ogni lotto è di 7.020 euro e gli eventuali aggiudicatari saranno coloro che avranno avanzato un maggior aumento rispetto al canone concessorio standard. Per entrare in gioco occorrerà – pena l’esclusione – una corposa spesa di partenza: 25 mila 272 euro di cauzione provvisoria, vale a dire il 20% del prezzo base per le annualità previste (durata dell’affidamento diciotto anni, dunque il totale è pari a 126 mila 360 euro). La deadline per l’invio del plico al Comune è fissata alle 12 del 17 febbraio. La questione è in mano al neo dirigente delle attività finanziarie, Claudio Carbone: è lui ad aver firmato venerdì mattina l’atto che dà il via alla procedura dopo l’approvazione in giunta dello scorso 27 dicembre.

18 ANNI DI CONCESSIONE, BASE 7.020 EURO L’ANNO

L’area è in strada di Tavernolo

L’immobile, i dubbi e la consegna

I lotti sono da 250 metri quadrati l’uno (l’immobile sarà lo stesso del mattatoio, ma con entrate diverse) e, specifica il Comune, «i tempi previsti per la progettazione, approvazione del progetto e realizzazione del nuovo mercato sono pari ad otto mesi con decorrenza dall’aggiudicazione definitiva del bando». Bene. Ma ci sono dei dubbi ed è lo stesso Comune a mettere le mani avanti in tal senso: «Il concorrente che partecipa – si legge – lo fa nella piena consapevolezza che la procedura potrebbe non andare a buon fine e ciò in ordine all’effettiva costruzione dell’edificio; è perciò edotto delle particolari condizioni poste dall’amministrazione e rinuncia a sollevare eccezioni nell’ipotesi in cui non si giunga alla costruzione effettiva dell’immobile». Tra un mese la prima, parziale risposta.

L’AREA INDIVIDUATA – VIDEO

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