Perugia, crescita zero: «Ora siamo isolati»

Il segretario della Cgil Perugia Ciavaglia fa il punto, specie sul capoluogo: infortuni sul lavoro, precarietà, isolamento nei trasporti. Tanti i problemi – Video

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Dopo la crisi, dopo il terremoto ora arriva l’isolamento nei trasporti a complicare la vita: il blocco della E45 verso nord si somma ai problemi verso est che rendono ulteriormente difficile l’attività delle aziende umbre che commerciano su gomma. La crisi continua, i danni da terremoto perdurano, ora si aggiungono i problemi nei collegamenti, che si ripercuotono sulla quantità e sulla qualità del lavoro. E anche sulla sicurezza, dove si contano morti ad un ritmo impressionante.

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Lavoro sul territorio provinciale

Lo sottolineano gli esponenti della Cgil durante la conferenza convocata in Regione, dove a qualcuno del provinciale scappa un commento amaro : «Ci manca solo che interrompano i collegamenti con Terni e siamo a posto, diventeremo un’isola». Ci saranno quattro attivi territoriali in alta Umbria (29 gennaio), valle umbra/Valnerina (30), Trasimeno e media Valle del Tevere (31) e Perugia (4 febbraio).

L’emergenza a Perugia

La conferenza stampa

Il segretario provinciale Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, traccia un bilancio sullo stato di salute dell’economia nel capoluogo umbro: «Siamo pronti ad avviare una fase di mobilitazione perché quello che sta succedendo, sia sul fronte delle morti sul lavoro (già 3 nel 2019 in provincia di Perugia, che si sommano alle 14 del 2018), ma anche da un punto di vista economico e infrastrutturale, non può certo lasciarci indifferenti».

Trasporti commerciali compromessi

Negli attivi nei quali il sindacato chiamerà a raccolta tutti i suoi iscritti per preparare poi, in concerto con Cisl e Uil, le azioni di lotta che si renderanno necessarie. «Crediamo – ha proseguito – che il quadro economico e sociale che abbiamo davanti sia assolutamente preoccupante e la chiusura della E45 è un ulteriore colpo durissimo per il territorio. Dall’altra parte della provincia invece c’è la ricostruzione post-terremoto che non è sostanzialmente ancora partita, mentre permane forte incertezza rispetto alla conferma di strumenti fondamentali, quali il Durc con congruità, che sono garanzia di legalità e sicurezza sul lavoro».

Confusione a livello nazionale

Infine un accenno ai temi nazionali: «Dalla finanziaria alle pensioni, passando per il reddito di cittadinanza, c’è grande confusione e i nostri quattro attivi saranno occasione per un confronto con le lavoratrici e i lavoratori, finalizzato ad esplicitare e discutere tutte le nostre riserve e preoccupazioni».

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