Voto Umbria, Pd: «Non macerie ma speranze»

Ballottaggi: il segretario Dem Walter Verini parla di «risultato pessimo» ma anche di «base da cui ripartire a patto che finiscano le guerre»

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Walter Verini

di Walter Verini
Segretario regionale del Pd – Umbria

Il voto dei ballottaggi umbri è stato pessimo per il centrosinistra, con risultati particolarmente dolorosi in città di consolidate tradizioni democratiche e di sinistra. Ha fatto eccezione Gubbio, dove il centrosinistra di Stirati, da noi sostenuto, ha vinto e convinto per la seconda volta. Amaro il risultato di Foligno, dove una bella e ampia coalizione, non solo politica ma anche civica e sociale, con un candidato di grande valore come Luciano Pizzoni, con tante energie fresche coinvolte, ha sfiorato il 45%. È un patrimonio su cui investire. Non ci sono macerie, ma condizioni da cui ripartire.

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Il dato dei ballottaggi va letto insieme a quelli del primo turno, nel quale i candidati del Pd, del centrosinistra o civici sostenuti dal Pd hanno ottenuto risultati importanti, con vittorie in oltre 35 comuni, che sono guidati da sindaci spesso giovani, capaci, radicati. Insomma, se anche in Umbria continua la tendenza ad un avanzata della destra, di una destra estremista a trazione leghista, i dati ci dicono che il centrosinistra, il Pd, sono in campo, a testa alta, nonostante le vicende di questi due mesi che hanno certamente aggravato il quadro e la nostra iniziativa.

Ma dobbiamo sapere che le condizioni ci sono solo se la smetteremo con le risse interne, con le battaglie tra correnti, con personalismi, e cominceremo a costruire una politica aperta e libera, che sappia confrontarsi con la società regionale, per costruire un nuovo e credibile progetto per l’Umbria. Era urgente – questo – da anni. Ora è questione non urgente, di più. Le vicende giudiziarie e quanto accaduto in consiglio regionale hanno aggravato certamente la situazione, ma le sconfitte di questo turno elettorale non sono venute all’improvviso: prima di queste, negli ultimi anni, c’erano state quelle di Perugia, Terni, Spoleto, Todi, Amelia, Umbertide, Montefalco, Nocera Umbra, Deruta, Torgiano, Bastia…. E le gravissime sconfitte nei cinque collegi uninominali un anno fa.

Insomma, dobbiamo sapere prendere il meglio delle nostre esperienze di governo, regionale e locale, e introdurre idee nuove e cambiamenti anche radicali in alcuni campi. Questo è quello che proveremo a fare come Partito Democratico. Non lo faremo tra di noi, al chiuso. Non è più il momento delle riunioni rissose di condominio. Ma lo faremo coinvolgendo tutte le nostre energie – che sono tante -. I nostri circoli e tanta gente che sta fuori dei partiti e che ha voglia di dare una mano. E lo faremo con la società umbra, che vuole giustamente una regione nella quale non prendano definitivamente spazio politiche di odio, divisione, insicurezza, isolamento, che l’Italia sta conoscendo a causa delle politiche di Salvini e del governo giallo verde.

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