Zona Usl ‘dissestata’: «A gennaio partiamo»

Terni, situazione drammatica per il parcheggio di via Bramante. Melasecche: «Il 14 dicembre la scelta dell’impresa. Decidere il destino dei pini»

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La situazione del parcheggio della Usl di Terni e della relativa strada che consente di raggiungerlo, da via Bramante, è da tempo drammatica. Asfalto dissestato dalle radici dei pini, mattonelle saltate un po’ ovunque, auto costrette a gimkane improbabili con il rischio di danneggiare sempre qualcosa. In due parole: uno scempio. Qualcosa però sembra muoversi ed entro gennaio – salvo ‘capricci’ del meteo o imprevisti – la situazione potrebbe essere, finalmente, risolta.

LE MONTAGNE RUSSE NEL PARCHEGGIO

«Il 14 la scelta dell’impresa»

A parlare è l’assessore comunale ai lavori pubblici Enrico Melasecche: «Quella di strada e parcheggio Usl è una situazione vergognosa. Per sistemare il tutto è stato acceso nel 2015 un mutuo di 100 mila euro che il Comune sta pagando da tre anni. Tuttavia la gara per l’affidamento dei lavori è in corso e venerdì 14 dicembre si concluderà finalmente la procedura di selezione dell’impresa che verrà poi incaricata di eseguire l’intervento che, possiamo dirlo, entro gennaio partirà».

GIMKANA FRA LE RADICI

La scelta

La bitumazione e il rifacimento di strada e parcheggi dovranno però andare di pari passo con la ‘questione alberi’: il Comune di Terni dovrà decidere una volta per tutte se mantenere ‘in vita’ i pini presenti o sostituirli con altre, come lecci e tigli. Il pensiero di Melasecche, sul punto, è chiaro: «I pini sono piante bellissime ma inadatte al contesto urbano. Mantenerli vorrebbe dire dover rimettere le mani fra quattro/cinque anni su una strada ed un parcheggio nuovamente dissestati, spendendo altri soldi pubblici. La scelta dovrà essere fatta a breve per consentire l’avvio dei lavori. A differenza di Lungonera Savoia, qui parliamo di una situazione meno critica con piante più giovani. Ma una sostituzione con lecci e tigli manterrebbe una qualità arborea e ambientale di assoluto pregio, con la certezza di non dover buttare altre risorse».

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