Caso mense, confronto genitori-assessore

Perugia: porzioni ridotte, bambini affamati e cibo di dubbia qualità. Tutti contro Waguè: «Le maestre si portano il pranzo da casa»

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L.P.

Lo aspettavano da tempo questo momento i tanti genitori dei bambini iscritti alle scuole dell’infanzia e primarie di Perugia. All’assemblea pubblica di giovedì sera si è infatti finalmente presentato l’assessore alla scuola Diego Dramane Wagué.

mense pgL’assessore Un faccia a faccia da tempo atteso, dal momento che l’assessore non è mai stato presente agli incontri del tavolo paritetico e alle altre assemblee pubbliche organizzate dai genitori. Fino a giovedì sera, dunque, la battaglia portata avanti dai genitori dopo che, dall’anno scolastico in corso, il servizio mensa è stato esternalizzato, era rimasta solo sulla carta. A voce, all’assessore non è stato risparmiato nulla. In primis la mancata preparazione sull’argomento, emersa durante il dibattito finale.

L’assemblea Al cva di Balanzano, appena fuori Perugia, la sala è piena. L’incontro ha visto la partecipazione a seguito di invito, anche del Comitato Servizi Educativi Comunali (Cosec) di Terni, che fa sapere che «la delegazione in rappresentanza ha portato un suo contributo sia rispetto alla questione mense, che su ulteriori problematicità che caratterizzano i Servizi Educativi Comunali del territorio ternano, come la paventata chiusura della materna di Campitello; così come è nello spirito fondativo del comitato stesso», a sottolineare che il diritto ad avere una mensa sana per i propri figli è sentito da tutti. «Deve essere un servizio di qualità – dicono i genitori – le materie prime, la preparazione dei pasti e anche il servizio. A raggiungere questo obiettivo devono concorrere tutti, noi genitori, gli insegnanti, le cuoche, la Asl il gestore del servizio».

Controlli «Da quando, lo scorso novembre, sono iniziati i controlli nelle scuole – ha affermato Marta Geremia, presidente dell’associaizone dei genitori della scuola Flauto magico di Santa Lucia – abbiamo avviato un percorso di controllo che stiamo cercando di perfezionare nel tempo. Siamo partiti con le schede di segnalazione e siamo arrivati alla realizzazione del sito internet www.genitoriperlemensepg.it, uno strumento che consente, in tempo reale, di dialogare tra tutti, anche col gestore e il Comune, e trovare insieme delle soluzioni».

Piatti di plastica Da quattro mesi a questa parte i problemi, però, sono aumentati a dismisura come lamentano i genitori. «L’ultimo, solo in ordine temporale, riguarda la reintroduzione dei piatti di plastica nella scuola comunale di Santa Lucia», afferma ancora Geremia, nonostante lo stesso pediatra della Asl, lo scorso settembre, aveva esortato l’amministrazione a prevedere il totale abbandono delle plastiche all’interno del servizio e anche l’assessore aveva garantito la progressiva eliminazione. Ma a Santa Lucia si è passati dai piatti in coccio ai piatti in melamina, con tutti i rischi connessi al contatto con gli alimenti caldi contenuti nel piatto. «La plastica a tavola è anche diseducativa – afferma Riccardo Bistocchi, un papà –  perché se a fine pasto si butta il piatto con il cibo dentro avanzato, significa dare al cibo lo stesso valore della plastica».

Costi E se da un lato la partita dinanzi al Tar è ancora tutta da giocare, i genitori sono tornati a chiedere conto all’assessore circa i costi. «Ci avevano detto che il servizio esterno sarebbe stato più economico – dicono – ma non per le nostre tasche. Quando eravamo noi a fare la spesa a fine mese avanzava sempre qualcosa che veniva investito per l’attività didattica. Ora i fondi non ci sono più, facciamo le collette per comprare la colla, la carta igienica, i colori. Ma questo servizio quanto costa?». Una domanda difficile, questa, per l’assessore che assicura una risposta certa entro l’anno.

Menu Mentre sul fronte delle analisi sull’acqua, il comune ha potuto tirare un sospiro di sollievo dal momento che tutti i controlli hanno dato esito positivo, i genitori continuano a martellare sul menu dei loro figli. «Le criticità sono tante – spiega Patrizia Tabacchini, una delle mamme che ha effettuato i primi controlli nei refettori – dalle quantità troppo ridotte che fanno rientrare a casa i bambini affamati a piatti che tornano indietro senza neanche essere stati assaggiati, dalla carenza del pane al menu dell’altro giorno: pasta in bianco, mozzarella e finocchi, neanche fossimo in ospedale». E se la Asl diminuisce le grammature per prevenire l’obesità infantile, dall’altra parte per merenda o a colazione vengono servite marmellate e biscotti i cui zuccheri, aromi e coloranti sono forse anche più nocivi di qualche grammo di pasta, carne o formaggio in più.

Wagué Da decisori a controllori, tutti lamentano di essere stati estromessi e neppure consultati. «Ora chiediamo la Waguecarta dei servizi e un regolamento comunale», dicono all’assessore che, dopo un’ora e mezzo di dibattito a senso unico, prende la parola. «Tutto quello che è stato fatto può essere migliorato, ogni cosa può ovviamente essere fatta meglio – precisa subito Wague – come genitori vogliamo tutti la stessa cosa, cioè che i nostri figli stiano bene e mangino in modo sano. Non ho seguito personalmente i lavori, ma so che al tavolo paritetico i nostri dirigenti stanno facendo del nostro meglio affinché possiamo risolvere tutte le criticità che avete esposto».

Faccia a facciaI genitori lo incalzano, vogliono risposte più esaustive e precise, lamentano la sua assenza nell’intera vicenda. «Fino a prova contraria è l’assessore che decide, non i dirigenti», urla qualcuno in fondo alla sala. «Bisogna assumersi delle responsabilità precise e fissare degli impegni. – proseguono i genitori – Perché il sindaco, la massima autorità sanitaria locale, lo stesso che va all’inaugurazione di un nuovo Mc Donald’s e, invece, non è presente qui stasera, non prende coraggio e, con un’ordinanza, elimina la plastica da tutte le scuole?». «Vorrei potervi dire – risponde Wague – che da domani non ci sarà più plastica sulle tavole dei nostri ragazzi. Ma non posso prometterlo così, su due piedi, nonostante sia io il primo ad essere contrario alla plastica. Faremo una programmazione, assieme al sindaco, per eliminare gradualmente dagli istituti le stoviglie in plastica, inseriremo lavastoviglie nelle scuole in cui mancano così da poter usare piatti di ceramica come a casa».

Le promesse Il botta e risposta continua, il dibattito si allunga e si fa quasi mezzanotte. I più combattivi continuano ad alzare la mano per prendere la parola mentre qualcuno ha già mollato e decide di tornarsene a casa. «Sulla questione dell’acqua – dice ancora l’assessore – non ci ho dormito svariate notti. Possiamo avere delle divergenze, ma io da questo confronto voglio crescere. Nessuno vi vuole estromettere, vi chiedo di lavorare insieme». Ma come si può far cambiare idea a tante mamme e papà che vedono le maestre dei proprio figli portarsi il pranzo da casa? Intanto la promessa di rivedere il menu con l’Asl è stata strappata, ora i prossimi passi sono la carta dei servizi e un regolamento comunale valido per tutte le scuole. «Non vogliamo più sentire di yogurt scaduti, pane ammuffito e lische di pesce. I nostri figli devono mangiare a scuola come facevano prima, in modo sano ed equilibrato».

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