Eskigel: «Dobbiamo essere flessibili»

Terni, l’azienda conferma l’appalto alla cooperativa Scas: «Il contratto di lavoro che verrà applicato non è di nostra competenza»

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di M.T.

«Lo stabilimento di Terni di Eskigel ha una grande qualità, che lo rende competitivo: la flessibilità. Ma ha anche un grave problema, che questa competitività rischia di minare: il costo del lavoro. Il nostro compito è quello di ottimizzare le risorse e utilizzarle quando ci servono. Ed è quello che stiamo facendo». A dirlo è il responsabile delle risorse umane dello stabilimento ternano, Svevo Valentinis, che conferma l’appalto concesso alla cooperativa Scas anticipato domenica da umbriaOn.

Eskigel Terni - 4 gennaio 2016 (2)«Nessun obbligo» L’appalto, spiega Valentinis, «rientra nelle possibilità che ci vengono messe a disposizione della legge e che noi rispettiamo con il massimo del rigore. Io – specifica – non ho certo l’obbligo di concordare le decisioni che prendo con nessuno, anche se ho già detto ai sindacati, che hanno chiesto un confronto, di essere disponibile al dialogo con loro, tanto che ho messo a disposizione tre date per un possibile incontro, nel quale illustrerò i dettagli di quanto Eskigel ha deciso».

Il contratto Dettagli che, però, i sindacati dovranno chiedere anche alla cooperativa Scas, in quanto «io non so proprio – dice Svevo Valentinis – come sia strutturato il contratto ‘multiservizi’ che regolerà il rapporto dei lavoratori con la cooperativa e quindi non posso rispondere in relazione a retribuzioni o maggiorazioni. Eskigel paga un servizio a Scas, il resto non ci riguarda».

Il personale Per ora, conferma il direttore delle risprse umane di Eskigel, «sono una quindicina i lavoratori che, già da questo lunedì, con la ripresa delle produzioni, hanno iniziato ad operare nello stabilimento per conto della cooperativa, ma crediamo che a regime si possa ipotizzare un numero che potrebbe raggiungere le 45 unità. Con un dettaglio importante – spiega – che è rappresentato dal fatto che questi lavoratori, che potranno lavorare per un periodo di dieci mesi, alla fine guadagnerano di più rispetto al passato, visto che in precedenza il contratto di lavoro stagionale non poteva superare gli otto mesi di durata». Se poi, dice ancora Valentinis, «la cooperativa stessa dovesse decidere di utilizzarli anche in altre attività, questi lavoratori potrebbero addirittura essere occupati per l’intero anno».

Andrea Liberati

Andrea Liberati

Il M5S Sulla vicenda interviene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, che chiede se «è giusto che coloro che, per anni, hanno lavorato tramite contratti stagionali, ora, trasformata l’impresa in multinazionale, debbano rinunciare a diritti non solo economici per essere assunti da una cooperativa e con contratto a termine. E’ normale che, appena la Triplice entra in azienda dopo un ostracismo durato decenni, i lavoratori, anziché essere tutelati, perdano chances? Il M5S chiede a Enrico Raggi, non quale presidente della coop interessata, ma come ex sindacalista Cisl, se avrebbe mai accettato e ritenuto onesto diminuire in questo modo lo stipendio dei dipendenti».

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