Eskigel, ‘bacchettate’ sulla protesta del M5S

Terni, il M5s domenica davanti ai cancelli, i sindacati invitano l’azienda a «scoprire le carte» e Valeria Masiello (Pd) parla di «tentativo bislacco di acquisire qualche consenso»

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Una manifestazione, davanti ai cancelli della Eskigel. A farla, però, non saranno sindacalisti e lavoratori, ma «portavoce e attivisti umbri del M5S» e alle 15 di domenica, dice il consigliere regionale Andrea Liberati, «protesteremo tutti insieme contro l’offesa che si sta recando alla dignità di decine e, potenzialmente, centinaia di lavoratori di questa impresa: da quest’anno infatti si esternalizza parte del lavoro alle solite coop. Gli interessati passeranno da un salario orario lordo di 9 a 6,5 euro, il 30% in meno, e anche con ulteriori riduzioni, pur continuando l’azienda a macinare utili multimilionari».

La protesta Eskigel, dice Liberati, «ha pure coinvolto agenzie interinali per assegnare di fatto loro altre centinaia di lavoratori, con una clamorosa regressione dei diritti economici, sociali e previdenziali delle maestranze. Denunceremo questo pericoloso precedente con una clamorosa azione di protesta. I nuovi tagliatori di teste della Eskigel non credano di usare le persone come carne da macello: porteremo questa vertenza in tutte le sedi, fino al Parlamento Europeo».

La ‘bacchettata’ A Liberati ed al M5S, però, dispensa bacchettate la consigliera comunale del Pd, Valeria Masiello: «La manifestazione domenicale davanti ad una singola impresa ternana in difficoltà – dice Masiello – è solo l’ennesimo tentavio (tentativo; ndr) bislacco di acquisire qualche consenso. I diritti valgono per tutti i lavoratori e per tutte le imprese. Per questo non capisco dove erano tutte le persone che si autoeleggono portavoci quando molte volte si è scesi in piazza insieme alle organizzazioni sindacali per ribadire il diritto al lavoro e alla buona occupazione».

«Tavoli necessari» A dire loro sulla spinosa questione, anche i sindacati – Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil dell’Umbria – che ribadiscono di non condividere il percorso intrapreso dalla multinazionale e di aver «già richiesto un incontro alla Regione per l’apertura di un tavolo regionale. Inoltre – spiegano – abbiamo interessato le segreterie nazionali per aprire un confronto con la multinazionale, anche in virtù della prossima joint venture con Nestlé dove la questione assumerà ancor più importanza».

La joint venture con Nestlé Alla luce di quest’ultimo passo, affermano le sigle, «sarà interessante capire la posizione di una multinazionale, come quella elvetica, che fa delle relazioni industriali e sindacali un valore aggiunto per i propri lavoratori e lavoratrici, rispetto alla R&R che invece le ritiene poco più che una formalità. Ecco perché – spiegano Flai, Fai e Uila – della vicenda sarà utile anche parlarne sui tavoli nazionali e internazionali, tentando di capire quale destino attenda i lavoratori».

«Scoprire le carte» La questione-Eskigel, per le sigle, è esemplare di come di cerchi «di scaricare sui territori e sulle persone che lavorano, le problematiche di leggi in materia di lavoro che servono solo alle multinazionali e precarizzano i lavoratori. Siamo convinti che solo con un confronto serio e costruttivo, riportando le discussioni nelle sedi opportune, si possono trovare condizioni migliorative di lavoro, dando trasparenza e chiarezza con un piano industriale vero. Alla multinazionale – concludono i sindacati – chiediamo di scoprire le carte, garantendo un percorso contrattuale che tenga al centro le persone».

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