Alloggi residenziali: «Cambiare le regole»

Il Comune di Terni modifica il regolamento comunale e chiede un cambiamento della Legge regionale dell’Umbria

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di Fra.Tor.

«Regole più chiare e trasparenti, maggiori controlli e più garanzie». L’obiettivo della nuova amministrazione comunale di Terni, tramite l’assessore ai servizi sociali Marco Cecconi, è quello di assegnare gli alloggi di edilizia residenziale sociale «alle persone e alle famiglie che abbiano effettivamente bisogno e prima di tutto a coloro che hanno scelto il territorio comunale di Terni per radicarsi, per formare una famiglia e far crescere i propri figli». Altro obiettivo tecnico è quello di «allineare con alcune specifiche normative nazionali e rendere omogenei, il nuovo protocollo, il regolamento comunale, chiedendo infine un cambiamento in questo senso anche della Legge regionale dell’Umbria».

La situazione attuale a Terni

Con il bando attuale gli uffici comunali hanno già ricevuto «circa 550 domande – sottolinea l’assessore Cecconi – rispetto a una disponibilità di 80 alloggi da assegnare. Tra queste 550 domande, circa 300 sono di cittadini stranieri, quindi ben oltre il 50% (nel Comune di Terni cittadini stranieri residenti sono il 12% della popolazione). La commissione assegnazione alloggi si è riunita tre volte dall’inizio dell’anno, prendendo in considerazione le 91 domande con il punteggio migliore. Al termine delle istruttorie sono stati assegnati 23 alloggi, 12 dei quali a cittadini stranieri». La Giunta comunale, su proposta dell’assessore Cecconi, ha approvato una delibera con il nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale che dovrà ora essere esaminata, discussa e approvata anche dal consiglio comunale. È stata approvata inoltre una delibera con il nuovo protocollo per l’ottenimento dell’idoneità abitativa. Allo stesso tempo il Comune di Terni si fa promotore di una proposta di modifica della Legge regionale, auspicandone la condivisione con altre amministrazioni comunali umbre. Questa proposta sarà inviata al Cal (Comitato per le autonomie locali) per poi approdare all’attenzione della giunta e del consiglio regionale.

Le novità indicate nel protocollo per il rilascio dell’idoneità abitativa

Il protocollo – la prima versione approvata nel 2011 – prevede una diversa disciplina per il rilascio dell’idoneità abitativa. «L’idoneità abitativa che viene rilasciata dal Comune serve agli stranieri per ottenere dalle autorità di pubblica sicurezza il permesso di lungo soggiorno, o permesso illimitato. Sulla base dell’idoneità abitativa si possono effettuare i ricongiungimenti familiari. Rispetto al protocollo del 2011 sono stati ora applicati dei correttivi che riguardano sia i proprietari d’immobili che i richiedenti, ovvero i conduttori».
In particolare, spiega Cecconi, «per l’ottenimento dell’idoneità vengono introdotti criteri che si basano sulla ‘stabilità’ della durata contrattuale e sui rapporti con la pubblica amministrazione, ovvero il regolare pagamento della Tari e di altre imposte/tributi comunali sia da parte dei proprietari che dei conduttori. Elementi che saranno costantemente verificati dal Comune prima del rilascio dell’idoneità abitativa». Inoltre viene introdotta un’ulteriore garanzia per il proprietario circa l’uso dell’immobile da parte dei conduttori «nel caso di aumento del numero delle persone immesse nell’immobile stesso a seguito del ricongiungimento. Il Comune chiederà infatti un’autorizzazione esplicita al proprietario per l’aumento del numero degli occupanti l’immobile che sarà indispensabile per ottenere l’idoneità abitativa».

Le principali modifiche nel nuovo Regolamento comunale

La Regione Umbria ha introdotto il criterio di accesso alle graduatorie relativo alla residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell’ambito territoriale regionale da almeno 5 anni consecutivi. In tal modo i residenti nei piccoli comuni dell’Umbria possono in teoria presentare domanda per l’assegnazione di alloggi nei comuni più grandi (Perugia e Terni, ad esempio), penalizzando i residenti. «Per questo motivo la modifica principale che si intende apportare al Regolamento comunale di Ers, riguarda l’attribuzione di 4 punti a coloro che risiedono nel comune di Terni da un periodo consecutivo uguale o superiore a 15 anni». L’assessore fa notare che «nella precedente consiliatura, anche a seguito di un atto d’indirizzo del gruppo di Fratelli d’Italia, il parametro era già stato elevato a 10 anni con l’attribuzione di 3 punti. Nel regolamento comunale, tra le modifiche indicate per una maggior trasparenza sarà reinserito anche l’obbligo di comunicare pubblicamente il nome e il cognome di tutti gli assegnatari».

La richiesta di modifica della Legge regionale

La Legge regionale vigente prevede quale requisito per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale sociale «la non titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, usufrutto, uso ed abitazione su un alloggio, o quota parte di esso, ovunque ubicato sul territorio nazionale, adeguato alle esigenze del nucleo familiare». Il Comune di Terni intende proporre «una modifica, anche in virtù di quanto disposto da altre Regioni, la Toscana ad esempio, estendendo l’obbligo di certificare di non avere proprietà che si trovino su territori esteri e anche da parte di cittadini comunitari e extra comunitari. La certificazione potrà essere rilasciata dai rispettivi consolati e/o ambasciate. Già oggi infatti l’attuale normativa nazionale relativa alle dichiarazioni Isee prevede l’obbligo sia per i cittadini italiani che per gli stranieri di certificarsi in tal senso di indicare, appunto, nel riquadro ‘FC3 – ISEE’ l’eventuale proprietà di immobili».

I Comuni umbri

II Comune di Terni, promotore di tale proposta di modifica della Legge regionale, auspica la condivisione con altre amministrazioni comunali umbre. Questa proposta sarà inviata al Cal (Comitato per le autonomie locali) per poi approdare all’attenzione delle commissioni e del consiglio regionale. Per Laura Pernazza, sindaco di Amelia, questa è «un’iniziativa che apprezzo molto perché mi piace che il Comune di Terni riassuma questo ruolo di capofila per tutta la provincia e non solo. Il Comune di Amelia è assolutamente disponibile a collaborare nel miglioramento di queste normative che tanto ci mettono in agitazione anche nei confronti dei cittadini. Sono stata eletta a giugno 2016 e a settembre avevo già approvato il nuovo regolamento per l’attribuzione degli alloggi, portando da 5 a 15 anni, a dimostrazione di quanto l’argomento ci stia a cuore». Anche il Comune di Spoleto, rappresentato da un funzionario, condivide «appieno la proposta, perché anche il nostro Comune sta rivendendo il regolamento. Condividiamo, inoltre, la proposta di modifica della Legge regionale perché riteniamo che questo principio della residenza nella regione da 5 anni, escludendo ogni riferimento al territorio, possa comunque pregiudicare i territori». Anche i rappresentanti di alcune delle comunità straniere presenti a Terni si mostrano favorevoli al miglioramento di queste normative con l’attribuzione di 4 punti a coloro che risiedono nel comune di Terni da un periodo consecutivo uguale o superiore a 15 anni.

Alessandro Gentiletti

«Specchietto per le allodole»

Così il consigliere comunale Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «La proposta di modifica del regolamento per gli alloggi popolari – afferma – è l’ennesima prova che alla destra di governo non interessa tutelare prima i ternani ma solo rendere inospitale la città. Il motivo è semplice: se gli alloggi non sono sufficienti è perché l’amministrazione non intende investire su un piano di riqualificazione dell’edilizia popolare né intende prevedere il fondo di emergenza più volte richiesto. La matematica inoltre non è una opinione. Se su cinquecento richieste gli alloggi disponibili sono 81 e gli stranieri a richiederli sono poco più della metà – scrive Gentiletti – è di tutta evidenza che il fenomeno migratorio non c’entra nulla. Insomma siamo davanti all’ennesimo specchietto per coloro che la maggioranza considera allodole, ma non lo sono, ovvero i ternani. Inoltre da notare che mentre se un consigliere comunale che non ha pagato i tributi può regolarizzare la sua posizione e restare in carica, chi ha bisogno di un alloggio popolare, secondo il regolamento, non potrà farlo. Insomma tutti gli animali sono uguali ma alcuni più degli altri. Fin quando continueranno ad abusare della nostra pazienza?».

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