L’ammonimento del questore di Terni ed anche una condanna a sei mesi di reclusione non lo avevano fermato. L’uomo – 47enne di Amelia – fino alla metà del 2020 aveva continuato a perseguitare l’ex moglie coetanea e il figlio minore. Con appostamenti, pedinamenti ma pure percosse e danneggiamenti in serie. A seguito delle ulteriori denunce sporte dalle vittime, l’uomo è finito nuovamente davanti al giudice e mercoledì, assistito dall’avvocato Maurizio Cecconelli, ha patteggiato di fronte al gup Simona Tordelli una pena complessiva ed unica di un anno e sei mesi di reclusione per stalking, ‘in continuazione’ con i reati per i quali era stato già giudicato.
Lo stalking
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe messo in atto numerose condotte persecutorie in un arco temporale compreso fra il 2017 e il 2020. Presentandosi più volte presso la casa della donna e del figlio, sul luogo di lavoro dell’ex moglie ed anche in contesti pubblici e privati frequentati dai due. Con l’obiettivo di capire, in particolare, se la donna avesse una relazione con qualcun altro, ma pure per convincerla a tornare con lui e ottenere dal figlio informazioni in merito alla vita privata della madre. Arrivando al punto di danneggiare l’auto di lei e anche del presunto ‘rivale’ in amore – nonostante la separazione fosse ormai avvenuta da tempo – ed anche colpendola, in una delle sue ‘irruzioni’ presso la casa familiare, con un pugno al volto. Da qui le denunce, con la donna e il figlio parti civili attraverso l’avvocato Francesca Carcascio, e la pena patteggiata dal 47enne, con sospensione della stessa.