Asgi contro Comune: «Noi siamo inclusivi»

Terni, case popolari: l’associazione raccoglie la segnalazione di ‘Jonas contro Golia’ e diffida l’ente. L’assessore Cecconi: «Discriminatori? Mai, ci viene riconosciuto»

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Comune di Terni ‘diffidato’ dall’Asgi – Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, a seguito della segnalazione dello sportello dei diritti ‘Joan contro Golia’ di Terni, rappresentato da Michele Di Girolamo e Nicola Zingarelli. Nell’occhio del ciclone ci finisce la delibera con cui la giunta ha definito il nuovo regolamento per l’edilizia residenziale pubblica che, per l’Asgi, penalizzerebbe un’ampia fetta di cittadini.

«Criteri discriminatori»

«Il nuovo regolamento attribuisce 4 punti, il massimo del punteggio attribuibile su base comunale, ai residenti da 15 anni sul territorio comunale – si legge nella nota di ‘Jonas contro Golia -, penalizzando ed escludendo, attraverso un requisito strettamente anagrafico, tutti i cittadini (indifferentemente italiani o stranieri) portatori di condizioni di disagio economico e sociale, come i nuclei familiari in cui l’unico percettore di reddito abbia perso il lavoro per invalidità o licenziamento o morte, o alle vittime di violenza, a cui viene attribuito un punteggio inferiore. A fronte della grave carenza di alloggi di edilizia popolare (gli ultimi dati parlano di una copertura di neanche il 20% delle domande), anziché attivarsi con gli opportuni strumenti presso la Regione e l’Ater, il Comune di Terni non riesce a fare altro che bassa demagogia a scapito dei bisognosi, con l’adozione di criteri ripetutamente sanzionati come discriminatori dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale». Lo sportello diritti ‘Jonas contro Golia’, attivato recentemente presso il circolo Arci ‘Jonas Club’ di Via De Filis 11/B, «continuerà a vigilare nei prossimi mesi sull’operato del Comune di Terni, a fianco della attività di sportello di primo orientamento legale e riferimento di quartiere».

Marco Cecconi

«Spazio a chi risiede da più tempo»

La replica del Comune alla ‘diffida’ arriva dall’assessore al welfare Marco Celestino Cecconi: «Vogliamo tranquillizzare l’Asgi, i circoli Arci e relativi sportelli: nelle modifiche al regolamento sull’assegnazione delle case popolari che il consiglio comunale di Terni si accinge a varare, non c’è traccia di discriminazione di sorta nei confronti di chicchessia. Primo: i soli 4 punti che palazzo Spada può assegnare (su un totale di 18) possono senz’altro essere attribuiti anche in ragione di tutte quelle condizioni di disagio (difficoltà economiche, composizione del nucleo familiare, violenza etc.) che chissà perché ci si contesta di trascurare. Secondo: una delle numerose fattispecie in presenza delle quali i 4 punti vengono riconosciuti – ovvero la residenza nel territorio da almeno 15 anni – vale in identica misura sia per gli italiani che per gli stranieri. E se (come è possibile) si tratta di un requisito più impegnativo per alcuni stranieri che non per altri, non si vorranno negare le buone intenzioni di un’amministrazione che voglia, come nel nostro caso, accogliere per prime le istanze di quanti, fra gli stranieri stessi, vivono regolarmente nella nostra città da maggior tempo ed hanno contemporaneamente accumulato un grande e prolungato bisogno di poter contare su un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Se c’è buonafede e non miopia ideologica – conclude Cecconi – le cose appaiono per quello che sono: ottimizzazione di un patrimonio collettivo (che, è vero, occorre incrementare) all’insegna di valori, appunto, che siano propri di un’intera collettività».

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