Ast, il Pd: «Vendita sia occasione di rilancio»

Confronto tra i segretari territoriali di Terni e quello regionale Bori, a breve un documento e un tavolo nazionale

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«Ast è un patrimonio nazionale ed europeo d’eccellenza e il destino della produzione ternana è un tema che deve riguardare tutti: cittadini, organizzazioni di rappresentanza, forze politiche, istituzioni locali e regionali, governo, europarlamento. Solo una visione strategica larga e condivisa può garantire che la vendita del sito umbro rappresenti un momento di rilancio e non il rischio di un indebolimento che minerebbe alla base un intero settore industriale». A dirlo è il Partito democratico umbro, che giovedì ha promosso un primo tavolo di confronto sul tema della cessione delle acciaierie di Terni. Presenti, tra gli altri, i segretari comunale, provinciale e regionale Pierluigi Spinelli, Fabrizio Bellini e Tommaso Bori.

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L’opinione

«Siamo impegnati – scrivono all’indomani della riunione – perché la vendita di Ast, con la necessità di rafforzarne il ruolo di player industriale di dimensioni internazionali e di mantenere integrità del sito e dei centri servizi, sia all’ordine del giorno del dibattito nazionale ed europeo e perché si possa trovare la più larga convergenza possibile sull’opportunità di rafforzare e valorizzare una realtà produttiva che non ha eguali in Europa». I tre annunciano quindi che elaboreranno un documento, coinvolgendo il Pd nazionale «in una riflessione quanto mai necessaria e urgente». «Ci confronteremo – proseguono Spinelli, Bellini e Bori – con tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle forze sociali e sindacali. Saremo presenti, con la consapevolezza della responsabilità che portiamo come forza di opposizione a livello locale e di governo a livello nazionale, su tutti i tavoli a cui saremo chiamati, con spirito di collaborazione e con la progettualità che sapremo mettere in campo. La riunione di ieri (giovedì, ndr) ha rappresentato un primo passo di un percorso che dovrà vedere uno sforzo corale per Terni, per l’Umbria, per il Paese».

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