Ast sempre più ‘verde’: «Meno rifiuti ed emissioni, più riciclo»

Presentato il secondo bilancio di sostenibilità, investiti 35 milioni di euro in tutela ambientale

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di F.L.

Ast punta sempre di più sulla sostenibilità ambientale, un impegno confermato dalla presentazione della seconda edizione del bilancio di sostenibilità, un report che contiene una rendicontazione trasparente (e volontaria) delle attività dell’acciaieria di Terni, realizzate nell’anno fiscale 2018/2019, in tema di economia circolare e transizione ecologica. A presentarlo, giovedì pomeriggio, l’amministratore delegato della società di viale Brin, Massimiliano Burelli, con lui il quasi ex direttore di stabilimento Massimo Calderini e quello che lo sostituirà dal 1° marzo, l’attuale direttore di produzione Dimitri Menecali.

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I numeri principali

Gli indicatori mostrano come sia stato raggiunto un «trend migliorativo», ha affermato l’ad, nel corso degli ultimi anni su diversi versanti. È così, in particolare, per quanto riguarda l’efficienza nell’uso dei materiali e dell’energia, la riduzione delle emissioni di gas serra, la riduzione dei rifiuti. Questi alcuni dei dati resi noti: il 76,5% dei metalli utilizzati dall’acciaieria proviene da riciclo (rottami), mentre la quantità di rifiuti per unità di prodotto si è ridotta del 14,3% nell’ultimo triennio. Una riduzione è stata registrata anche in tema di gas ed effetto serra, visto che le emissioni per unità di prodotto si sono ridotte del 9% sempre nell’ultimo triennio. Su questo ultimo fronte, i dati mostrano rispetto all’anno precedente una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (-37%) e delle polveri contenenti cromo (-48%) e nichel (-37%), mentre sono invece aumentate del 10% le emissioni di Pm10. In Ast, inoltre, circa il 30% delle spedizioni per il territorio nazionale avviene tramite ferrovia, a fronte di una media nazionale del 5% (anche se il ‘sogno’ è arrivare al 100%). Sul fronte dell’efficienza energetica è stata ricordata la realizzazione dell’impianto di recupero del calore per la generazione di vapore, il primo in Italia di questo tipo, che consente di risparmiare 15 milioni di tonnellate di gas ogni anno (con 30 mila tonnellate di emissioni di CO2 evitate). In termini di investimenti, sempre nel 2018/2019 l’Ast ha speso 5,6 milioni di euro in eco-innovazione e 35 (+3,8%) in tutela ambientale.

Massimiliano Burelli

La soddisfazione di Burelli

«L’attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica non è solo uno slogan per Ast – ha sottolineato Burelli -. La consideriamo un valore, vogliamo salvaguardare la terra, siamo convinti degli obiettivi che ci sono stati dati. Ma la consideriamo anche una strategia, perché ridurre gli impatti ambientali delle produzioni, migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, sviluppare nuovi modelli di business socialmente responsabili è determinante anche dal punto di vista della competitività economica e del successo delle strategie aziendali. Per questo – ha aggiunto il manager – siamo convinti che questa seconda edizione del bilancio di sostenibilità, presentata in ritardo a causa della pandemia, non sarà ultima». Non secondario poi secondo l’Ast il tema legato agli infortuni, anche questi in riduzione. «Uno sforzo che ha coinvolto tutta l’azienda, per far sì che i lavoratori tornino dalle loro famiglie nelle stesse condizioni di salute in cui sono arrivati». L’indice di frequenza degli infortuni si è attestato a 3,4, rispetto ad un valore medio di 22 in aziende simili del settore siderurgico.

Il progetto scorie e il parco sopra la discarica

Oltre ai numeri sono stati ricordati anche due progetti in cantiere: accanto alla realizzazione di quello per il recupero e il riutilizzo delle scorie con la società finlandese Tapojarvi – «per i materiali recuperati va creato un mercato, un percorso lungo ma sul quale non abbiamo dubbi, il trend è ormai diffuso in ogni dove in Europa» ha detto Calderini -, l’azienda non ha poi messo nel cassetto il progetto affidato nel 2015 all’architetto Andreas Kipar, per la rigenerazione urbana e la riqualificazione del territorio attraverso la rinaturalizzazione del parco scorie, dove dovrebbe sorgere un parco. In questo caso però i tempi di realizzazione non sono ancora certi. «Il progetto rimane lo stesso – ha sottolineato Calderini -, ma i tempi autorizzativi sono lunghi perché la questione della discarica rsu deve trovare ancora una soluzione. C’è un’interlocuzione in corso con il ministero». Ast, pur non rientrando tra soggetti per i quali la legge prevede tale adempimento come obbligatorio, ha deciso di redigere e presentare volontariamente ogni anno il rapporto di sostenibilità. Questo è stato realizzato in collaborazione con la società Greening Marketing Italia, adottando le linee guida e gli standard internazionali GRI. Contiene inoltre una serie di indicatori di circolarità che misurano le performance dell’azienda rispetto agli obiettivi della strategia dell’Unione Europea per l’economia circolare.

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