Ast Terni, sindacati: «Non solo i soldi»

Nuovo incontro con l’azienda sulla piattaforma di secondo livello, Rsu e segreterie dettano le loro condizioni

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Non solo il premio di risultato in discussione, ma anche un vero e proprio accordo di secondo livello che affronti anche altri temi: a chiederlo alla direzione aziendale di Ast, sono state mercoledì mattina le segreterie territoriali del metalmeccanici e le Rsu, nel corso di un nuovo incontro andato in scena in azienda per discutere della piattaforma integrativa.

Proposta diversa Dopo i primi due faccia a faccia delle scorse settimane in cui a parlare, mettendo sul piatto le proprie condizioni, era stato il capo del personale dell’acciaieria, Luca Villa, la parola è passata ai sindacati. Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb hanno esposto verbalmente le linee guida della loro controproposta, contenute in un documento presentato ufficialmente. Documento in cui si prende a riferimento «un metodo diverso, sia sui parametri di riferimento sia sui periodi di verifica, sia sugli aspetti economici» rispetto a quanto ipotizzato dall’azienda. La proposta dei metalmeccanici ha come fine «la verificabilità e la trasparenza del risultato tenendo fermo il raggiungere dell’obiettivo per il riconoscimento economico» .

Altri parametri In sintesi, i sindacati – che già nei giorni scorsi avevano definito «insufficiente» la proposta aziendale – hanno confermato che a loro modo di vedere, al di là della cifra «inadeguata» dei 400 euro lordi annui a lavoratore che Ast è pronta a mettere a disposizione (in totale meno di un milione di euro per tutto lo stabilimento), non può essere il TkVA (ThyssenKrupp Value added, l’indicatore di redditività utilizzato dalla multinazionale tedesca per i primi di risultato in altri stabilimenti) la condizione da cui partire per distribuire il denaro. Secondo le sei sigle sindacali devono infatti essere individuati altri parametri più adatti alla realtà ternana. Qualcuno ipotizza ad esempio fatturato o margine operativo lordo, come fatto usualmente.

Trattativa prosegue Ma altro punto fondamentale su cui si basa il documento delle forze sindacali è la necessità che la piattaforma non prenda in considerazione solo il riconoscimento economico – in merito a questa questione la proposta di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb non scende al momento nei numeri -, ma anche altri fattori che normalmente fanno parte dell’integrativo, come organizzazione del lavoro, salute, sicurezza, formazione, ambiente.

Prossimi appuntamenti L’azienda, a fronte di quanto proposto, si è riservata di fare delle valutazioni che saranno rese note nell’incontro programmato per il 9 marzo. Intanto per giovedì è prevista l’attesa riunione tra i segretari provinciali di categoria e l’amministratore delegato Massimiliano Burelli, la cui convocazione «tardiva», nei giorni scorsi, ha scatenato le proteste, con tanto di due ore di sciopero e presidi da parte dei lavoratori.

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