Ast, riprende attività tra attese e incognite

Terni: conclusa la fermata estiva sono tanti i temi che devono essere affrontati. Sullo sfondo le nomine di Tk e la vendita, mentre aleggia il nome della Morselli

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Con il ritorno in funzione, tra domenica e lunedì, di gran parte dell’area a caldo – rimane ferma ancora una linea di Acc, che tornerà a lavorare il 5 settembre -, dopo la pausa estiva è ripresa quasi a pieno regime l’attività dell’Ast di Terni, anche in vista di quello che si preannuncia come un lungo e ‘caldo’ autunno. Tra incontri in programma in azienda, tavoli al Mise, chiusura di bilanci, nomine al vertice di ThyssenKrupp e sviluppi sull’annunciata vendita. Che si intrecciano a vecchi – e temuti – nomi che tornano.

Luca Villa in Confindustria

Il dirigente dell’ufficio del personale Luca Villa non è ancora in fabbrica in questi giorni, ma tra i primi temi rispetto ai quali dovranno essere riannodati i fili del confronto ci sono quelli legati alla scadenza, a fine settembre, di oltre la metà dei contratti somministrati che coinvolgono attualmente 117 operai e 20 impiegati dell’acciaieria di viale Brin. Nel verbale di incontro firmato il primo agosto scorso tra rsu e azienda era stato stabilito che entro e non oltre il primo settembre si sarebbe svolta una riunione per discutere del futuro di questi lavoratori, cercando attraverso un accordo sindacale aziendale di prolungare i termini di scadenza. Al momento l’incontro non è stato ancora fissato, ma si attendono aggiornamenti a breve. Confermato invece, per il 3 settembre, il primo degli appuntamenti relativi all’organizzazione del lavoro – in questo caso del reparto Pix1 – una delle questioni portate all’attenzione con lo sciopero di fine luglio.

Massimiliano Burelli

La data Confermato al momento al 13 settembre anche il tavolo convocato al ministero dello Sviluppo economico per fare il punto della situazione, a quasi quattro anni dalla firma dell’accordo 2014 (in scandenza a dicembre) e nell’ottica della cessione della Business Area Materials Service, di cui Ast fa parte, da parte di ThyssenKrupp. Da più parti è stata richiesta la presenza al vertice a Mise dei dirigenti tedeschi, ma come è noto la multinazionale di Essen è alle prese con la ‘caccia’ ai nuovi ceo e presidente del comitato di vigilanza, dopo le dimissioni di Heinrich Hiesinger e Ulrich Lehner, un passaggio che in questo frangente è contraddistinto da non pochi contrasti tra la direzione e gli azionisti di Tk. Stando alle ultime agenzie internazionali, il comitato di nomina del consiglio di vigilanza della multinazionale sta per proporre un candidato per la posizione di presidente, il cui nome potrebbe essere votato già a partire da questa settimana dallo stesso consiglio. La questione – è ormai chiaro – è solo finanziaria piuttosto che industriale (e altrettanto rischia di esserlo anche la vendita di Ast).

Altre verifiche Non è escluso che i primi di settembre l’incontro al Mise possa essere anticipato da un un faccia a faccia in fabbrica tra i sindacati provinciali dei metalmeccanici e l’ad Massimiliano Burelli, anche per fare il punto della situazione economica dell’azienda, in attesa della chiusura dell’anno fiscale prevista ad ottobre. Numeri che andranno ad influire pure sul premio di risultato concesso dall’azienda ai lavoratori, che oltre che dal TkVa (che incide al 40% sulla cifra accordata), viene influenzato da altri parametri, come volumi di produzione laminati a freddo versati (20%), numero di segnalazione mancati infortuni registrati (20%) e deviato sul prodotto LAF+NAC (20%). Anche su questi, in vista della rideterminazione a novembre dell’entità del premio, dovrà essere fatta una verifica.

Protocollo e scorie Mentre si attende dalla prefettura una riconvocazione del tavolo per la firma del Protocolo sulla sicurezza saltata a fine luglio in occasione dello sciopero indettto dalle rsu, a tenere banco da settembre in avanti sarà anche il tema relativo al bando recupero scorie: l’annuncio dell’assegnazione del progetto ai finlandesi della Tapojärvi Oy è avvenuto all’antivigilia di Ferragosto, a fabbrica praticamente chiusa, ma non si conoscono ancora i dettagli del piano industriale né se è contemplata la clausola per la salvaguardia dei lavoratori attualmente in Ilserv-Harsco, azienda uscita sconfitta dalla gara. Un incontro con l’ad Burelli su questo punto è stato già sollecitato dall’ Ugl metalmeccanici, mentre l’Usb ha annunciato che chiederà il coinvolgimento delle istituzioni locali.

Lucia Morselli

Nomi dal passato In tutto questo baillame, torna ad aleggiare – nel mondo della siderurgia italiana – il nome dell’ex ad di Ast Lucia Morselli: la stampa nazionale la dà molto vicina al ministro dello Sviluppo economico Di Maio, del quale la manager sarebbe un’importante consigliere sul dossier Ilva. In qualità di regista della scalata della vecchia cordata interessata all’acciaieria di Taranto (AcciaItalia con Jindal, Cassa depositi e prestiti, Arvedi e Luxottica), ma anche di rappresentante in Italia del fondo Elliot. Guarda caso uno degli azionisti di ThyssenKrupp e papabile interessato all’acquisto della fabbrica di viale Brin.

 

 

 

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