Bct alla Fallaci, è già scontro a Terni

Il consigliere comunale della Lega Devid Maggiora, tramite un atto d’indirizzo, chiede al sindaco e alla giunta l’intitolazione della Bct

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Ricordare la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci con l’intitolazione della Biblioteca comunale di Terni. È questo l’impegno che, tramite un atto d’indirizzo, il consigliere comunale della Lega Devid Maggiora chiede al sindaco e alla giunta.

Devid Maggiora

Oriana Fallaci

Oriana Fallaci, si legge nell’atto d’indirizzo, fu una scrittrice di grande successo ed una giornalista riconosciuta in tutto il mondo come emblema di coraggio, carattere, passione ed onestà intellettuale, nata a Firenze il 29 giugno 1929 e morta nello stessa città il 15 settembre 2006. Nello svolgimento del suo lavoro di giornalista si distinse per essere sempre in prima linea con inchieste ed interviste a personaggi di livello mondiale. Denunciò con coraggio maltrattamenti alle donne e diventò un modello di integrità morale e simbolo della lotta al terrorismo di matrice islamista. Con l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 il mondo è profondamente cambiato. La civiltà occidentale, liberale, democratica, pluralista, retta dai principi dello stato di diritto e della separazione tra politica e religione, è stata colpita nelle sue più profonde certezze ed ha conosciuto il volto peggiore del terrorismo di matrice islamista. La Fallaci fu la più forte voce fuori dal coro del perbenismo benpensante che avvisò profeticamente del pericolo imminente di un’islamizzazione dell’Occidente. Con grande acume e lucidità fu tra le pochissime esponenti del mondo dell’informazione che cercò di descrivere in maniera chiara e realistica la grave minaccia che il fanatismo integralista islamico avrebbe comportato per le società occidentali.

Barbara Saltamartini

«Riconoscimento dovuto»

«‘Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso, difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà, la libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere’ E’ questo – commenta Barbara Saltamartini, commissario Lega Terni – uno dei tantissimi preziosi contributi che ci ha lasciato in eredità Oriana Fallaci, al centro di una iniziativa del gruppo della Lega che lunedì pomeriggio in consiglio comunale ha presentato un atto di indirizzo a prima firma Devid Maggiora, proponendo l’intitolazione della biblioteca comunale di Terni alla scrittrice e giornalista di fama mondiale scomparsa nel 2006. Si tratta di un riconoscimento dovuto ad una delle figure fondamentali della modernità, simbolo della lotta al terrorismo islamico, impegnata nelle battaglie contro la violenza sulle donne e per la libertà dell’individuo. La sua figura, ispirata a principi di coraggio, integrità morale e onestà intellettuale, è un punto di riferimento per intere generazioni e oggi la città di Terni, grazie alla Lega, le tributa il giusto riconoscimento proponendo di intitolare alla sua memoria un luogo di cultura, formazione e aggregazione».

Valeria Alessandrini

«Gesto di altissimo valore»

«Intitolare la biblioteca comunale – commenta il consigliere regionale della Lega, Valeria Alessandrini – ad Oriana Fallaci è stato un gesto di grandissimo significato. Un gesto di altissimo valore per la città di Terni – aggiunge – sia nel riconoscimento ad una grande scrittrice e giornalista dei nostri tempi, sia per il significato che la sua figura incarna nella lotta al fondamentalismo islamico, che nell’universale riconoscimento dei diritti della donna. Mi auguro – conclude Alessandrini – sia il primo di una serie di tributi a donne e uomini troppo a lungo dimenticati dalle precedenti amministrazioni».

Alessandro Gentiletti

«Coinvolgere la città»

«Non ho nulla contro Oriana Fallaci, anche se non condivido – il pensiero di Alessandro Gentiletti di Senso Civico – le posizioni radicali che assunse nell’ultimo periodo del suo impegno letterario. Certo è che ritengo più idoneo intitolare la Bct (ammesso che si possa e sia opportuno farlo) ad altri personalità come ad esempio Virgilio Alterocca. Quando l’atto presentato oggi dal consigliere Maggiora inizierà il suo iter avremo modo di confrontarci, magari coinvolgendo anche la città in questa scelta dal significato importante».

Pierluigi Rainone

Vas: «Si diffonde odio verso l’Islam»

Il segretario del circolo Verdi Ambiente e Società di Terni, Pierluigi Rainone, si dice «sconcertato e sdegnato della proposta. La scrittrice fiorentina – afferma – si contraddistinse negli ultimi anni della sua vita per un becero appoggio a tutte le guerre degli Stati Uniti motivate dal contrasto a quella che lei definiva ‘l’islamizzazione dell’Europa’. L’indimenticato Tiziano Terzani le rispose dando alle stampe il libro ‘Lettere contro la guerra’ nel quale prendeva di petto le posizioni islamofobe e guerrafondaie della Fallaci. Solo il pensiero di intitolare un luogo di cultura, di confronto e di dialogo, qual è una biblioteca comunale, ad una guerrafondaia come Oriana Fallaci dovrebbe far rabbrividire, tanto più considerando il senso politico di questo atto: diffondere l’odio verso la civiltà islamica, facendo credere che essa sia solo fondamentalismo e violenza. Non è affatto così. L’unico aspetto ‘positivo’ di questa vicenda è forse far aprire gli occhi agli islamici presenti in città ed all’Imam del centro di via Vollusiano che in alcune occasioni ha dato il suo appoggio alle politiche del sindaco Latini».

Michele Rossi

«Dedicarla ad un nostro concittadino»

Sul tema si espone anche il consigliere di Terni Civica Michele Rossi: «Se proprio la biblioteca comunale deve essere intitolata a qualcuno trovo più corretto dedicarla ad un nostro concittadino. Terni ha un lungo elenco di letterati locali che lo meriterebbero: Virgilio Alterocca, Francesco Angeloni, Lodovico Silvestri, Luigi Lanzi, Elia Rossi Passavanti, Furio Miselli, Orazio Nucula, Paolo Garofoli, Gradassi Luzi Riccardo, Pietro Manni, Telesforo Nanni, Vincenzo Pirro e Walter Mazzilli. Ma probabilmente chi propone la Fallaci, che comunque apprezzo, forse non ne sa abbastanza sullo spessore dei citati ternani; la dedica non deve discendere da una scelta di carattere politico e ideologico che prevarica le vere esigenze della toponomastica. Non commettiamo gli errori del passato per cui a Terni abbiamo ponte Allende».

 

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