Carcere Terni, 20 detenuti positivi. «Servono tamponi a tappeto»

Continua la screening sugli altri ospiti dell’istituto, il Sarap: «Un lazzaretto, tutelare gli agenti della penitenziaria»

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di F.L.

Sono attualmente 20 i detenuti risultati positivi e isolati all’interno del carcere di Terni, dove lo screening, che sta proseguendo attraverso i test rapidi, al momento non ha fatto emergere ulteriori casi. Intanto va all’attacco della dirigenza il Sarap, Sindacato autonomo ruolo agenti penitenziaria, che definisce l’istituto un «lazzaretto».

IL COVID NEL CARCERE DI TERNI, DETENUTO POSITIVO

La polemica

«Quella di Terni è una realtà che andrebbe gestita in maniera totalmente differente da come invece avviene oggi – si legge in una nota firmata dal segretario nazionale, Roberto Esposito -, riteniamo necessario che le ubicazioni dei detenuti per motivi sanitari vanno ponderate ulteriormente dal responsabile della sicurezza dell’istituto di Sabbione, considerando che oggi all’interno il virus stia circolando pesantemente, questo riverbera il discusso modus operandi della dirigenza del carcere di Terni, compromettendo anche la salute del personale di polizia penitenziaria, costretto a lavorare all’interno di sezioni detentive dove sono assegnati solo detenuti affetti da Covid-19».

«Chiedere aiuto»

Il sindacalista ritiene «utile chiedere agli organi competenti di prendere in gestione l’istituto ternano visto il numero elevato di infetti rilevati, e di disporre tamponi a tutto il personale che quotidianamente entra in contatto con soggetti già risultati positivi, cercando di riportando il giusto equilibrio tra gestione dell’istituto e gestione del personale, cosa che oggi è compromessa». «Noi del Sarap – conclude Esposito – riteniamo, che in tali circostanze di emergenza, non si debba dimostrare a tutti i costi, anche con la mancanza di giuste regole, di poter gestire una situazione così delicata senza chiedere l’aiuto di alcuna istituzione a discapito e negando la dovuta sicurezza al lavoratore, e mostrando l’assoluta assenza di attenzione nei confronti di chi ogni giorno è in prima linea».

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