Castori-Andreazzoli: la ‘vecchia scuola’ che non muore mai

Sfida nella sfida nel derby tra Perugia e Ternana di sabato prossimo: sarà quella tra i due allenatori

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di Gianni Giardinieri

Sfida nella sfida nel derby tra Perugia e Ternana di sabato prossimo: sarà quella tra i due allenatori, Fabrizio Castori da San Severino Marche e Aurelio Andreazzoli da Massa.

Fabrizio Castori

Le cose in comune

Due vecchie volpi del panorama calcistico nazionale, diversissimi tra loro per esperienze, modi di intendere il calcio e caratteri, ma anche straordinariamente simili per molti altri aspetti. Primo dei quali l’età, pressoché identica: classe ’53 il marchigiano, classe ’54 il toscano. E poi la professionalità di una vita passata sui terreni di gioco, con entrambi a far gavetta nelle serie inferiori (sterminato il numero di squadre allenate da Castori, più contenuto quello di Andreazzoli), partendo dalla seconda categoria ed arrivando fino alla serie A. La carriera di chi non ha avuto scorciatoie e ha cominciato dal primo dei gradini, come si faceva una volta (ogni riferimento a tecnici che escono dal supercorso di Coverciano e cominciano ad allenare in serie professionistiche è puramente voluto). Entrambi impegnati nel sociale, con Andreazzoli ‘goccia d’argento’ Avis e Castori capace di guidare la squadra della Comunità di San Patrignano dalla terza alla seconda categoria. Castori ha vinto di più e vanta un record impressionante: tranne la seconda categoria e la serie A, ha vinto tutti gli altri campionati. Ben due volte la serie B, con Carpi e Salernitana. E poi ancora vittorie e salvezze insperate nelle serie inferiori. Andreazzoli ha vinto la B una sola volta, con l’Empoli nella stagione 2017/2018, ma nel suo palmares può vantare una finale di Coppa Italia persa con la Roma e una salvezza in A sempre con l’Empoli nella scorsa stagione. Una carriera, quella del tecnico di Massa, per molti anni poi legata a doppio filo a quella di Luciano Spalletti, di cui è stato vice allenatore di nuovo con la Roma.

Aurelio Andreazzoli

Le differenze

Innanzitutto il carattere: sanguigno, verace, a tratti trabordante quello di Castori, che a volte lo porta anche ad andare sopra le righe come quando la giustizia sportiva lo condannò a tre anni di squalifica (poi ridotti a due) per una maxi rissa nel giugno del 2004, durante il playoff tra Lumezzane e Brescia. Ragionatore, pacato, riflessivo invece Andreazzoli, anche se allenare in una piazza come Roma richiede carattere e determinazione. Pugno di ferro in guanto di velluto verrebbe da dire. Poi il gioco: Castori è stato spesso definito, a torto, un ‘catenacciaro’ (termine già di per sé sbagliato, in quanto difendersi e colpire in contropiede è una delle espressioni più nobili del calcio), uno capace soltanto di proporre un football fatto di pallonate in avanti, ricerca della profondità, chiusura di tutti gli spazi. Non è così: le sue squadre hanno corsa, ritmo, idee chiare. Duelli individuali, pressing asfissiante, aggressione continua. Andreazzoli ama invece giocare un calcio fatto di possesso, tecnica individuale, passaggi rasoterra, alla ricerca di triangolazioni e inserimenti continui. Senza però disdegnare (tutt’altro) aggressione costante e difesa molto ‘alta’. Entrambi però si presenteranno molto probabilmente al derby con lo stesso sistema di gioco, anche se con una interpretazione molto diversa: 3-4-1-2.

I precedenti tra i due

Malgrado un’età non più giovanissima e interi decenni passati sui campi da calcio, c’è un solo precedente tra i due tecnici e risale al 17 aprile del 2018. Castori sulla panchina del Cesena, Andreazzoli su quella dell’Empoli. Si gioca in casa dei marchigiani e alla fine la spunta Aurelio con una vittoria per 3 a 2. Doppietta di Alfredo Donnarumma.

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