«Celiachia, ignoranza ma anche passi avanti. L’Umbria è virtuosa»

Intervista alla segretaria dell’Aic Marta Sargeni: «Si può vivere senza privarsi di bontà e qualità del cibo»

Condividi questo articolo su

di Gabriele Ripandelli

Prova a gridare ma non la si sente. È tacita la presenza della celiachia nel gruppo delle malattie autoimmuni, per quanto sia considerata anche una malattia sociale e può essere collegata a diabete, tiroiditi o malattie reumatiche. Eppure c’è ancora tanta ignoranza e superficialità relativamente al tema. La consapevolezza manca tra i gestori dei locali, tra i cittadini e anche tra i medici di medicina generale. Dal 1979 l’Associazione Italiana Celiachia, con una divisione in sezioni regionali, affianca i celiaci. Quella umbra ha intavolato un dialogo con la Regione per un opuscolo informativo che aiuti nella diagnosi. Nel 2021 in Umbria i celiaci diagnosticati erano 3.996, di cui 2.788 donne e 1.208 uomini. A parlarci della situazione attuale nelle nostre zone è la segretaria dell’associazione Marta Sargeni, celiaca e volontaria del direttivo di Aic Umbria.

Marta Sargeni

Nella giornata dei cereali ci viene subito immediato il pensiero ai celiaci che non possono mangiare grano, orzo, frumento, farro e kamut.

«Vero, ma cerchiamo di spostare invece la luce su tutti quegli alimenti che si possono mangiare. Il focus va sui cereali come quinoa, amaranto, tef e miglio che non contengono glutine. L’approccio deve essere positivo e rivolto all’accettazione, lo sguardo va a tutto quello che si può mangiare e non alle restrizioni. Per stare vicini ai nostri iscritti abbiamo realizzato due raccolte di ricette naturalmente senza glutine. Nella prima abbiamo scritto dei piatti tradizionali, dalla torta al testo al pampepato, nella seconda qualcosa di più creativo insieme a quelle ricevute dai soci. Invece di mangiare del pane confezionato dal sapore pessimo o una finta lasagna, cuciniamo del riso in bianco, una torta di carote e mandorle o la caprese. È possibile mangiare le stesse cose di commensali non celiaci senza privarsi di qualità e bontà del cibo. In ogni evento, come i corsi di cucina o quelli nelle scuole alberghiere, promuoviamo un’alimentazione sana naturalmente priva di glutine».

Nel 2023 come giudica la vita di un celiaco in Umbria?

«La quotidianità è abbastanza gestibile. Le strutture sono informate e l’offerta è capillare nel territorio. Quasi in ogni area esistono laboratori che fanno il fresco e lo si può trovare anche in alcuni mercati».

Siete soddisfatti di come avete chiuso il 2022 nell’attività dell’associazione?

«Sicuramente, anche siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare. Dopo il Covid stiamo facendo fatica a raggiungere nuovi iscritti, abbiamo però ottenuto risultati positivi nella sensibilizzazione e diagnosi così come nel progetto ‘Alimentazione fuori casa’ per il quale, insieme alle Usl, ci occupiamo della formazione dei ristoranti che vogliono produrre e servire pasti senza glutine e sicuri. L’Umbria credo sia una delle regioni con il numero più alto di punti ristoro senza glutine pro capite. I monitoraggi sono semestrali o annuali. Vanno individuati i punti critici dove possono esserci errori e trovare insieme delle soluzioni come un piatto di colore diverso, il bollino Aic o una bandierina. Così dalla cucina alla tavola, nonostante i passaggi di mano e qualsiasi cameriere si incarichi di portarlo, non ci saranno problemi. Dovremo aumentare la sensibilizzazione nelle scuole riuscendo così a intercettare la fascia dei giovani».

Perchè oggi c’è ancora tanta ignoranza diffusa?

«La celiachia viene percepita come un problema solo dai celiaci. Il pensiero comunque è quello che basta non mangiare glutine e finisce là. La gravità percepita è anche ridotta perché, a differenza di altre malattie, non si muore per celiachia. Nell’immaginario collettivo poi ci sono diverse forme di celiachia quando in realtà variano sintomi ed esordi. Quando mi chiedono se sono tanto o poco celiaco, io rispondo sempre tantissimo. Non si vede?».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli