Cesar Group: «Si lotta per sopravvivere»

Terni, la società di vigilanza in crisi spiega la sua posizione: «Colpa dei piani di pagamento con l’Agenzia delle Entrate e dei provvedimenti giudiziari ingiusti»

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Dopo l’allarme lanciato dai sindacati, in particolare dalla Filcams Cgil e dalla Uiltucs Uil, sulle prospettive della Cesar Group e dei suoi 14 lavoratori, è ora la proprietà dell’azienda ad intervenire, assicurando il massimo impegno affinché l’attività dell’agenzia di vigilanza continui anche oltre il 31 maggio.

I debiti con l’Erario «La Cesar Group – si legge in una nota diffusa dal legale, l’avvocato Gianluca Bassetti – è impegnata da anni a mantenere la sicurezza dei siti dei propri clienti e, con essa, i posti di lavoro di decine di dipendenti, accollandosi piani di pagamento, con l’Agenzia delle Entrate, assolutamente gravosi. Ciò non è stata una libera scelta, ma una imposizione del periodo di crisi che stiamo vivendo. Sarebbe stato assai più facile mollare tutto e chiudere i battenti».

I provvedimenti giudiziari La società, poco meno di un mese fa, è stata raggiunta da un’ordinanza di sequestro di beni per oltre un milione di euro, nell’ambito di un’indagine della Guardia di finanza in merito ad una presunta omissione di versamento d’Iva. «Solo un grande senso di responsabilità nei confronti dei propri dipendenti e degli altri fornitori – prosegue la nota – ha fatto sì che la Cesar proseguisse l’attività oltre le proprie forze. Tutto ciò viene oggi ignorato, sebbene la società abbia attivato tutti gli strumenti di legge per risolvere il problema. Il danno economico che la società sta patendo per i provvedimenti ingiusti ed infondati dell’autorità giudiziaria è enorme. Tuttavia la Cesar confida e lotta ancora in ogni sede, con fiducia nella giustizia».

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