Comitati ambiente, depositate le firme

Perugia, Pontevalleceppi, la frustrazione degli attivisti che lottano contro le Distillerie e gli altri siti inquinanti della zona: «Una storia che va avanti da 25 anni…»

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Depositate le 1200 firme raccolte dal comitato ‘Molini di Fortebraccio’ contro la distilleria Di Lorenzo a Pontevalleceppi. L’annuncio è arrivato a margine di una conferenza stampa degli attivisti, in regione.

«Al confine fra il lecito e l’illecito»

Il comitato, nato nel 1996 per occuparsi delle questioni ambientali intorno all’ecosistema fluviale, in realtà sembra condannato a rincorrere le vicende della distilleria che – denunciano in una nota gli attivisti – «sembra gestire l’attività sempre al confine tra lecito e illecito». In realtà, la riaccensione delle caldaie (per 4 giorni a settimana) rientra nell’accordo con l’amministratore, in attesa della fine del procedimento. «Ci sentiamo responsabili e addetti al controllo dopo aver verificato l’impossibilità di riporre sfiducia nella gestione di questo impianto industriale insalubre di prima classe e a rischio d’incidente rilevante, non ce lo dimentichiamo».

La petizione

«Gli studi effettuati per la redazione del piano regolatore generale approvato nel 2002 e parti integranti dello stesso (completamente disattesi nelle scelte operate con lo stesso Prg), evidenziano la criticità della situazione ambientale dell’ambito», si sottolinea nella petizione, con cui si chiede la modifica delle destinazione d’uso delle aree su cui insistono aziende mentre alla Regione viene chiesta la determinazione immediata dei parametri limite per le polveri sottili, il monossido di carbonio e le emissioni odorigene. Inoltre, si chiede l’applicazione della normativa e la promozione di azioni positive tramite realizzazione di un Ecodistretto, per «affrontare la complessità dei problemi insistenti in quest’area dall’ecosistema fortemente compromesso, con la finalità di riequilibrare la qualità delle matrici a tutela della biodiversità e della coesione sociale».

Appello a Comune e Regione

«Per un intervento nell’immediato – concludono – ci aspettiamo che il comune demolisca l’abuso edilizio già abbondantemente certificato a tutti i livelli e anche con ordinanza operativa, poi si cominci finalmente, con la variante di destinazione urbanistica richiesta dalla nostra petizione, a bonificare questa situazione». Intanto è stato ribadito il no all’idea di installare nell’area un parcheggio di interscambio ferroviario.

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