di S.F.
Doppio via libera in III commissione lunedì mattina sulla modifica del regolamento dell’attività tributaria e la conferma delle aliquote Imu. L’approvazione è prevista a stretto giro in consiglio comunale. Di mezzo c’è ancora il confronto sul dissesto finanziario dell’ente che, come noto, è terminato formalmente a gennaio 2024.
IMU E IRPEF 2025, TUTTO CONFERMATO: «GARANTIRE EQUILIBRI DI BILANCIO»
Ci ha pensato l’assessore al bilancio Michela Bordoni a fare il punto – lettura degli atti e poi breve aggiunta personale – della situazione, a partire dall’attività tributaria. In aula con lei la funzionaria con elevata qualificazione dell’ufficio unico delle entrate, Giulia Scosta: è lei ad aver dato delucidazioni di natura tecnica all’unico consigliere che si è fatto avanti nel corso della commissione, il capogruppo di AP Guido Verdecchia. Focus sulle novità legate al sovraindebitamento, la possibilità di proppore piani di rientro e il sistema sanzionatorio.
IL NUOVO REGOLAMENTO PER L’ATTIVITA’ TRIBUTARIA
Più semplice il discorso legato all’Imu. Come noto il Comune ha confermato al massimo le aliquote anche per il 2025: «Ciò discerne dalla chiusura del dissesto – ha spiegato – perché abbiamo in pancia la gestione dei residui attivi e passivi, nel primo caso in particolar modo per tributi e sanzioni al codice della strada». Su questo fronte è stata ricordata la recente aggiudicazione quadriennale a favore di Ica per le riscossioni coattive. «Cerchiamo di avere incasso per andare a valutare la possibilità di diminuire le aliquote in un prossimo futuro. Derivano dal dissesto e dalla scelleratezza della sinistra a danno della città», l’attacco politico della Bordoni sul tema.
GENNAIO 2024, FINE DEL DISSESTO A TERNI
1° MARZO 2018, CUFALO DELIBERA IL DISSESTO DEL COMUNE
Il Comune è fuori dal dissesto e, teoricamente, potrebbe diminuirle. Niente da fare: «L’attuale amministrazione deve gestire il post dissesto e non ha potuto individuare margini per la riduzione delle aliquote tributarie. Per i residui passivi c’è stato un grandissimo lavoro delle direzioni attività finanziarie e ufficio unico delle entrate, siamo riusciti ad avere transanzioni al 70%». Per la maggioranza è intervenuto ancora una volta il solo Verdecchia, mentre per la minoranza ha preso la parola Elena Proietti Trotti di FdI.
POST DISSESTO, SI PAGA CHI HA RIFIUTO L’ACCORDO
«Noi arrivammo dopo il commissario e l’Organo straordinario di liquidazione c’è stato fino a poco tempo fa. Era un obbligo avere le aliquote al massimo per via del dissesto. Oggi non è così. Sì, l’uscita dal dissesto non regala soldi, ma lascia mani libere per investire». Poi la replica ad un passaggio della Bordoni: «Coraggio e 2025 anno della svolta? No, non è così. Prima di fare roboanti dichiarazioni vedete i conti. Le aliquote non cambiano e quindi la propaganga non è confermata negli atti. Sappiamo delle problematiche e che non si può fare tutto e subito. Ma ci sono discrasie». Risultato? Astensione. Vedremo se nel 2026 ci sarà un ‘taglio’ sull’Imu. Il gettito previsto per il 2025 è pari a 22 milioni e 650 mila euro.