Confindustria Umbria: «Primi segnali positivi»

Gli imprenditori della regione si mostrano moderatamente ottimisti

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Segnali di fiducia per una diffusa ripresa dell’economia regionale legata al settore manifatturiero sono venuti dalla giunta di Confindustria Umbria, l’organo di indirizzo politico dell’associazione, presieduto da Ernesto Cesaretti, del quale fanno parte circa cinquanta tra gli imprenditori più rappresentativi della regione, espressione dei diversi territori e categorie produttive.

I segnali Nel corso della riunione è emerso, infatti, «che si vanno facendo gradualmente più consistenti i segni di ripresa, maggiormente evidenti nelle imprese proiettate sui mercati internazionali ma che incominciano a manifestarsi anche nei settori legati al mercato interno».

Edilizia in crisi Rimane, invece, «ancora critica la situazione del comparto dell’edilizia e dei settori ad esso collegati che rappresentano complessivamente quote importanti del sistema produttivo regionale. Anche se c’è attesa per l’attivazione di una serie di possibili interventi nel campo delle infrastrutture e della riqualificazione del territorio».

Jobs Act È stata anche messa in rilievo dagli imprenditori che fanno parte della giunta «la convinzione che una ripresa della crescita della produzione delle imprese locali possa determinare, anche grazie alle riforme introdotte di recente nel mercato del lavoro, un recupero significativo dell’occupazione e in particolare di quella giovanile e qualificata. Confindustria Umbria si attiverà in ogni modo possibile, anche attraverso interventi nei confronti del sistema creditizio, per promuovere e facilitare da parte delle imprese interventi sul versante dell’innovazione e dell’internazionalizzazione e per stimolare la crescita di nuove iniziative imprenditoriali, in particolare in quei territori dove la crisi industriale ha maggiormente inciso».

Terni-Narni In quest’ottica, «l’impegno di Confindustria Umbria sarà in particolare volto ad aiutare le imprese a individuare e perseguire nuove strategie e linee di riposizionamento, come si sta facendo per l’area di Terni e Narni, che possano agevolarne l’attività su mercati che hanno subito cambiamenti che devono essere ormai considerati strutturali e che perciò non torneranno certamente ad essere come erano prima della crisi scoppiata nel lontano 2008».

La politica A sostegno della «incipiente ripresa – dice Confindustria – il governo regionale deve dare rapida attuazione alle politiche, recentemente programmate, orientate alla crescita delle attività produttive e volte a favorire la realizzazione di progetti di investimento in tecnologie, innovazione e ricerca da parte delle imprese».  La Giunta ha messo in evidenza anche la necessità che nella regione «si crei un contesto complessivo più attrattivo per le imprese e più favorevole al loro lavoro, tanto più necessario in un momento in cui le aziende, prostrate da una crisi interminabile, hanno bisogno di sentire apprezzato e valutato il ruolo che esse svolgono e che, nella consapevolezza della loro responsabilità sociale, intendono continuare a svolgere per il benessere della comunità regionale».

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