Conte alla Treofan: «Sulla strada giusta»

Terni, Sergio Cardinali (Filctem Cgil) parla della vertenza, dell’impegno del governo e delle prospettive del polo chimico: «Jindal irriguardosa ma ora c’è unità di intenti e consapevolezza»

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Incontro con sindacati e maestranze Treofan a Terni, nel primo pomeriggio di venerdì, per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in visita in Umbria per presentare la manovra di bilancio 2019 e in occasione della chiusura della campagna elettorale per le regionali. A spiegare com’è andata è Sergio Cardinali, della segreteria nazionale della Filctem Cgil.

«Jindal arrogante e irrispettosa»

«Al di là della campagna elettorale – spiega Cardinali – è la prima volta che la vertenza Treofan, che è nazionale come quasi ogni vicenda che attiene la chimica, manifesta una unità di intenti così importante. Nei giorni scorsi il ministro degli esteri Di Maio in visita al polo chimico di Terni, il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, fino al premier Conte oggi (venerdì, ndR), hanno unanimemente giudicato l’atteggiamento della proprietaria Jindal assolutamente irriverente verso l’Italia, i lavoratori e quindi inaccettabile».

«Polo chimico, ognuno sia protagonista»

«La questione Treofan – osserva Cardinali – si colloca in un contesto, qual è quello del polo chimico ternano, che non può prescindere da un suo equilibrio complessivo. L’investimento di Novamont in termini di ricerca e sviluppo, annunciato nei giorni scorsi, è senz’altro positivo. Bene la Beaulieu che continua ad andare avanti con le proprie attività. Ma qui c’è bisogno del ‘film’ di Treofan e di una serie di attività di filiera che realizzino il prodotto finito. Questa visione ha uno sbocco solo se inserita nel tema dell’area di crisi complessa di Terni e Narni. Non a caso nei giorni scorsi, come Cgil, ci siamo riuniti a livello nazionale per rilanciare l’azione in ciascuna delle 19 aree di crisi italiane».

Vertenza Treofan, i nodi cruciali

Tornando a Treofan, per il segretario nazionale Filctem: «La partita si gioca attorno a due elementi fondamentali. Jindal deve dirci chiaramente qual è il suo piano industriale in Italia: cosa intende fare a Brindisi, a Battipaglia, dove fra l’altro ci sono investitori pronti, ed anche a Terni dove invece non sono state mantenute neppure le poche rassicurazioni date. Poi c’è un altro aspetto che ritengo essenziale. La tassazione degli imballi di plastica contenuta nell’ultima legge di bilancio, da sola rappresenta un ostacolo per i produttori e quindi le attività imprenditoriali. Se a questa, invece, venissero agganciate risorse e strumenti che agevolino la trasformazione degli impianti di chi produce film e plastiche in Italia, in un’ottica ‘green’, ecco che potrebbe aprirsi un mercato dal potenziale enorme e in cui il nostro paese potrebbe recitare un ruolo di primissimo piano. Che la plastica è sempre più datata, credo sia un dato di fatto ogni giorno più chiaro».

Il ruolo di Terni

«In questo quadro nazionale – spiega Sergio Cardinali – Terni è un hub fondamentale: ha materie prime, trasformazioni, diversi produttori, presenti anche nel perugino, di materie finite come i film biodegradabili. Terni può essere un vero hub anche per il prodotto finito. Per raggiungere tale orizzonte serve un’azione più forte, anche nei confronti di Basell, per trovare la sintesi nella complessità delle aree interne. Lo stesso investimento di Novamont, se dà un lato non dà occupazione immediata, dall’altro è benedetto perché parla di ricerca. Ma la ricerca è chimica e la chimica è lavoro. Il governo, l’incontro di venerdì lo conferma, sembra aver capito ciò che c’è da fare e il candidato civico Vincenzo Bianconi ha sposato tale progetto che è garanzia di futuro. Anche per questo il 29 andremo al Mise con la forza e la consapevolezza che il governo nazionale e quello regionale sono con i lavoratori».

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