Umbria resta ‘bianca’ ma Covid cresce nella fascia 3-5 anni

Curva epidemiologica al plateau e incidenza e Rt in calo e al di sotto della media nazionale. Scuole: 190 classi in isolamento e 99 in attenzione

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di F.L. e Fra.Tor.

L’Umbria rimane ancora in zona bianca. È quanto prevedono i tecnici della Regione in base ai dati sull’incidenza dei ricoveri ordinari e in terapia intensiva aggiornati al 19 gennaio e resi noti giovedì mattina nel consueto bilancio dell’andamento epidemiologico. Quanto alla curva epidemica «non c’è più la crescita esponenziale» ha detto Marco Cristofori del nucleo epidemiologico regionale. «La curva – ha aggiunto – ha da un po’ di tempo un plateau e mostra anche una leggera discesa. In Umbria sembra inoltre ci sia una maggiore tendenza al decremento che a livello nazionale».

IN UMBRIA 80 MILA CONTAGIATI – L’ARTICOLO

L’andamento epidemiologico

«In Umbria l’incidenza dei positivi su 100 mila abitanti – ha spiegato nel dettaglio Cristofori – calcolata con la media mobile a 7 giorni, si attesta a 1.576, avevamo toccato anche 2.300 nelle scorse settimane. Si registra, poi, un’ulteriore flessione dell’indice Rt che il 18 gennaio in Umbria si attestava a 0,74, mentre in Italia era a 1, una speranza quindi di discesa per l’Umbria. Per quanto riguarda l’incidenza standard settimanale per 100 mila abitanti, la media umbra è 1.668 e tra i distretti sanitari soltanto quello di Assisi è ancora al di sopra dei 2 mila. Nel confronto con lo scorso anno dobbiamo tenere presente che da quando è arrivata Omicron l’incidenza è schizzata a valori che non avevamo mai visto. L’anno scorso, ad esempio, il 19 gennaio avevamo 277 nuovi positivi (quest’anno 2.404), i positivi totali erano 4.636 (quest’anno 26.008), si inverte poi la proporzione nei ricoveri ordinari che erano 283 (quest’anno 204), quelli in terapia intensiva che erano 46 (quest’anno 10) e i decessi che erano 9 (quest’anno 7)».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

«Sono più alti i tassi di incidenza nelle fasce d’età più giovane»

«Andando a vedere come si distribuisce l’incidenza nelle diverse fasce d’età – è intervenuta Carla Bietta, componente del nucleo epidemiologico regionale – possiamo rilevare che tutte le fasce d’età hanno una tendenza alla diminuzione del tasso di incidenza. L’unica fascia che sembra essere in controtendenza è quella 3-5 anni che continua ad aumentare. Sono più alti i tassi delle fasce d’età più giovane, della popolazione che tende più al movimento. Un aspetto certamente preoccupante è quello delle classi in isolamento: il dato del 20 gennaio mostra 190 classi in isolamento e 99 classi in attenzione. Sono tutte le classi scolastiche impegnate, prevalentemente sono la nido-infanzia e le elementari ma, man mano, stanno aumentando anche le altre. Questo è un dato coerente con l’incidenza per fasce d’età».

ANALISI NUCLEO EPIDEMIOLOGICO – LE SLIDE

L’impegno ospedaliero regionale

L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto ha reso noto che «dal 30 novembre 2021 al 18 gennaio 2022 sono state erogate 13.572 prestazioni sanitarie, di cui 1.420 nelle ultime due settimane. Al 18 gennaio sono 214 i ricoveri di cui 10 in terapia intensiva, mentre si registrano nella settimana 10-16 gennaio 32 decessi. Lo smaltimento delle liste d’attesa rimane un obiettivo della programmazione regionale. Liste che sono frutto di disposizioni nazionali che, per un paio di anni, hanno bloccato o rallentato l’erogazione di molte prestazioni». Analizzando i dati l’assessore ha sottolineato che «vista l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive al 7,9%, l’Umbria dovrebbe rimanere anche questa settimana in zona bianca, anche se abbiamo leggermente superato di un punto l’occupazione dei posti letto in area medica. L’obiettivo che ci stiamo dando, anche grazie alle semintensive e il monitoraggio costante delle terapie intensive che sono 127, di cui 10 occupate, è di gestire la pandemia con un costante monitoraggio delle varianti con l’aiuto della professoressa Mencacci e con il coordinamento del commissario. Non abbiamo un unico ospedale Covid, ma i pazienti Covid sono distribuiti nei presidi ospedalieri del territorio in modo da non bloccare le prestazioni sanitarie importanti come gli interventi chirurgici e gli screening per alcuni dei quali siamo i primi in Italia».

Le vaccinazioni e le Rsa Covid

Nel corso della conferenza stampa è stato, infine, reso noto che al momento in Umbria «l’80,5% della popolazione è vaccinata e solo il 4,4% degli over 50 non ha ricevuto nessuna dose di vaccino. Nelle Rsa Covid, Le Grazie di Terni e il Seppilli di Perugia, attualmente sono 45 i ricoverati».

Covid, in Umbria 80 mila contagiati. «Misurato solo 1/4 dei positivi reali»

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