Covid-19: ad Orvieto i positivi salgono a 35

Il punto del sindaco Tardani: «Ospedale riorganizzato e operativo, personale è protretto». Quarantena per circa 200 persone

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Sono 35 le persone residenti nel comune di Orvieto positive al Covid-19 alla data di mercoledì. Di queste 19 si trovano presso la propria abitazione in isolamento contumaciale disposto con apposita ordinanza sindacale; 16 le persone ricoverate negli ospedali della regione: 11 a Terni, 2 a Perugia, 1 a Pantalla, 2 a Orvieto. Nell’intero distretto orvietano ci sono inoltre circa 200 cittadini in quarantena fiduciaria, la maggior parte residenti ad Orvieto, comune nel quale sono stati complessivamente 181 tamponi orofaringei. A fare il punto della situazione legata all’emergenza coronavirus è stato il sindaco, Roberta Tardani, parlando in videoconferenza alla commissione capigruppo del consiglio comunale.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Lo stato dell’ospedale ‘Santa Maria della Stella’

«Relativamente alla situazione dell’ospedale – ha riferito il sindaco – da quanto mi è stato riferito dai vertici della Usl Umbria 2, dopo la chiusura dei reparti di chirurgia e ortopedia a seguito del contagio di un operatore, tutte le persone entrate in contatto con il soggetto sono state sottoposte a tampone e si è proceduto alla sanificazione e alla bonifica dei reparti per consentirne la riapertura. Analoga procedura è stata riservata anche alla dialisi, che viene sottoposta a sanificazione quotidiana. Attualmente il pronto soccorso è aperto ed è operativo un triage esterno che filtra i casi e li indirizza nei percorsi dedicati. Uno per i casi sospetti che vengono inviati al reparto di sorveglianza o agli ospedali covid-19 e un percorso cosiddetto ‘pulito’ per chi non ha problemi legati al coronavirus. Sempre assicurate le prestazioni assistenziali nei reparti di nefrologia e dialisi, pediatria, punto nascita, radiologia e diagnostica per immagini; il laboratorio analisi prosegue la sua attività con i prelievi che vengono effettuati attualmente solo nei distretti e riferiti a pazienti oncologici, gravidanze e persone affette da problemi legati alla coagulazione». Al ‘Santa Maria della Stella’ sono attualmente ricoverate sei persone, due delle quali in terapia intensiva.

Pazienti oncologici costretti alla spola con Narni

I pazienti seguiti dal day hospital oncologico che hanno necessità di controlli tac o primo esame tac vengono momentaneamente inviati al presidio ospedaliero di Narni per evitare contaminazioni. «Si è in attesa di un apparecchio che genera ozono – ha continuato Tardani -, in grado di sanificare locali e macchinari, che risolverà il problema del trasferimento. Tutto l’ospedale è stato riorganizzato per affrontare l’emergenza sanitaria e venire in soccorso alla rete ospedaliera regionale. La terapia intensiva è operativa con cinque posti inizialmente previsti per le emergenze ma da martedì ospita anche due pazienti Covid-19. E’ stata aperta un’area di osservazione per la valutazione dei casi sospetti con una dotazione di cinque posti letto che è stato chiesto di implementare con altri cinque posti. Riattivata la medicina d’urgenza per supportare tale attività. È stata sospesa l’attività del centro igiene mentale mentre il Serd, dopo l’interessamento decisivo dell’amministrazione comunale, è spostato a Bardano non per motivi legati all’emergenza sanitaria in atto ma per un problema legato alla ristrutturazione degli spazi, al quale negli anni scorsi non si era riusciti a dare risposte».

Ci sono i dispositivi di protezione, sanificazione continua

Il personale è oggi completamente protetto a seguito dell’avvenuta distribuzione di calzari, tute, mascherine e occhiali. La Fondazione Cro ha donato i primi 500 kit, altri sono in arrivo dalla Regione. Tutti gli spazi dei distretti vengono sanificati due volte al giorno. Per ciò che concerne l’assistenza alla popolazione è stato attivato sin dai primi giorni dell’emergenza un servizio di consegna a domicilio di beni di prima necessità e farmaci alle persone anziane e alle persone affette da patologie. Abbiamo già un elenco di persone che necessitano di assistenza domiciliare e si sta cercando di raggiungere tutti i soggetti attraverso le telefonate a casa e il lavoro dei servizi sociali del Comune. Insieme alla Protezione civile abbiamo stretto un accordo con tappezzieri e sartorie della città per la realizzazione di mascherine di cotone che saranno distribuite alla popolazione. Alcune mascherine vengono già recapitate con la consegna della spesa e dei farmaci a domicilio. Stiamo studiando proprio in queste ore una soluzione per cercare di raggiungere il più possibile tutta la popolazione. Allo stesso tempo il Comune sta cercando soluzioni per strutture dove poter ospitare i familiari di pazienti positivi o medici e operatori che per motivi di sicurezza potrebbero preferire di non rientrare presso le proprie famiglie. «Stiamo affrontando un’emergenza planetaria – ha concluso il sindaco – la situazione è in costante evoluzione e le questioni da affrontare cambiano ora dopo ora. Per questo voglio esprimere apprezzamento per lo sforzo che tutti quanti stanno facendo per gestire la situazione».

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