Dipendenze: «Famiglie, trovate il tempo»

Terni, a margine della prima tappa di I4School il procuratore presso il tribunale dei minori Giovanni Rossi analizza la situazione

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«Da cosa partire per evitare che i ragazzi finiscano in situazioni spesso gravi e irreversibili? Dalla famiglia, che deve essere presente, seguire, stare dove stare, informarsi, ascoltare e agire. La scuola è un fattore più ‘variabile’ e spesso dipende se si è più o meno fortunati. Ma la famiglia resta centrale, una delle poche ‘istituzioni’ esistenti oggi, in un’assoluta carenza di punti di riferimento. Ma cosa fanno le famiglie spesso? Lavorano, sono prese da altro, passano poco tempo con i propri figli. Non badano a quelle che sembrano ‘sciocchezze’ e che invece, per loro, per i più giovani, sono cose importantissime. C’è tanto da fare in questo senso, alcune generazioni si sono forse già perse, ma lo sforzo della ‘genitorialità’ deve essere collettivo ed è ora di uscire dal proprio ambito domestico, agendo da genitori sempre e comunque. Anche se, per dire, vedo qualcosa che non va in un parco, magari dei ragazzi che si picchiano, e lì mio figlio non c’è. La responsabilità educativa compete ad ogni adulto e in particolare a chi ha cultura, intelligenza: qualità da mettere a disposizione di tutti, della collettività». Parola di Giovanni Rossi, procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Perugia.

I contributi

Rossi è intervenuto giovedì pomeriggio al ‘Cesi-Casagrande’ di Terni per partecipare alla prima tappa stagionale di I4School, il progetto del Comune di Terni – presente l’ex assessore Valeria Alessandrini che lo aveva ‘lanciato’ – e polizia di Stato – in testa il questore Antonino Messineo – per affrontare il tema delle dipendenze e soprattutto fornire strumenti e punti di vista a famiglie, giovani e insegnanti. Giovedì sono intervenuti anche Flaminio Monteleone, sostituto presso la procura dei minori di Perugia, Patrizia Torretta (psicologo, polizia postale e delle comunicazioni), il questore e i rappresentanti di carabinieri, guardia di finanza, polizia Locale. Diverse le testimonianze, oltre ai pareri ‘illustri’ degli esperti,  cui hanno assistito diversi genitori: non una sala gremita, però, come il parterre e soprattutto la tematica meritavano. L’auspicio è che nelle prossime occasioni la risposta sia ancora più piena.

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