Donne, strumenti per uscire dalla violenza

Un protocollo d’intesa tra il Comune di Terni, l’associazione ‘Liberamente donna’ e l’ordine dei commercialisti

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«Stare vicino e aiutare la donna che cerca di uscire da una situazione di violenza, dandole gli strumenti per potersi difendere sotto tutti i punti vista». C’è questo alla base del protocollo d’intesa siglato giovedì tra il Comune di Terni, l’associazione ‘Liberamente donna’ e l’ordine dei commercialisti.

A disposizione delle donne

«Abbiamo pensato – ha evidenziato l’avvocato Elena Pistocchi, presidente di ‘Liberamente donna’ – a tutte quelle problematiche che possono sorgere nella possibilità di accedere alla documentazione fiscale famigliare a causa magari di un allontanamento, o ad una violenza economica di cui molte donne sono vittime e che consiste, non solo nella privazione di un’autonomia economica, ma anche nella possibilità di conoscere la situazione economica della famiglia. Oppure a quelle donne che hanno intestate a loro nome cose, perché costrette a sottoscrivere atti o varie documentazioni, che poi non conoscono». Carmelo Campagna, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili della provincia di Terni, ha evidenziato come «sottoscrivendo questo accordo mettiamo la professionalità dei dottori commercialisti a disposizione delle donne che vivono una condizione di disagio. A turno, gratuitamente, verrà data la nostra assistenza per le problematiche di tipo economico e finanziario che le donne devo affrontare in condizioni di disagio».

La violenza non solo fisica

«Un altro tassello che abbiamo costruito intorno ad un argomento importante come quello delle donne vittime di violenza con l’Ordine dei commercialisti ed il centro antiviolenza», ha evidenziato l’assessore Marco Cecconi. «‘Liberamente donna’ è uno dei pezzi fondamentali della cintura di sicurezza intorno a questo argomento. Terni, oltre a Perugia, è una delle due città dell’Umbria che ha il centro antiviolenza compreso anche di residenzialità, cioè ci sono degli alloggi all’interno dei quali donne e minori possono trovare rifugio. Questo protocollo è quindi un accordo di prestazioni a titolo gratuito per tutte quelle donne che dovessero derimere degli aspetti di carattere economico-finanziario legato alle vicende successive all’eventuale violenza o comunque alle vicende che dovessero in qualche modo subire in un ambito di difficoltà nei rapporti con chi potrebbe essere in questo caso l’attore principale di violenza nei loro confronti».

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