Draghi: «Riaprirà chi avrà vaccinato anziani e fragili»

Conferenza stampa giovedì pomeriggio del premier e del coordinatore del Cts Locatelli

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Conferenza stampa, giovedì pomeriggio, per Mario Draghi e il professor Franco Locatelli, coordinatore del Cts nazionale e presidente del Consiglio superiore di sanità. Tra i temi al centro, l’andamento della campagna vaccinale – anche alla luce delle limitazioni relative ad AstraZeneca – e le riaperture.

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Disparità fra regioni

«La prima cosa – ha detto Draghi – è seguire le linee guida espresse dal ministro Speranza e dal Cts. La raccomandazione è usare il vaccino AstraZeneca per gli over 60, ma ciò che deve attirare la nostra attenzione è il rischio di decesso a causa del Covid, che è massimo per chi ha più di 75 anni. La conclusione è che bisogna vaccinare prioritariamente per classi di età, partendo dai più anziani, ed i fragili. Tutto dipende da questo. Il generale Figliuolo – ha aggiunto il presidente del Consiglio – uscirà con una direttiva specifica per le Regioni, perché si smetta di vaccinare chi ha meno di 65 anni: fra i vaccinati ci sono anche giovani sani, oppure platee di operatori sanitari che si stanno allargando a dismisura. Con quale coscienza una persona non compresa negli elenchi, salta la lista e si fa vaccinare? Ciò sapendo che lascia esposte al rischio persone che hanno un concreto rischio di morte». Franco Locatelli ha ribadito che «il vaccino AstraZeneca ha un suo ruolo preciso e può essere molto utile per coprire la fascia dei più fragili. Gli aspetti emersi fanno riferimento ad eventi trombotici in sedi inusuali ma straordinariamente rari: 86 casi su una platea di almeno 25 milioni di vaccinati. La scelta di raccomandare un uso preferenziale del vaccino, approvato oltre i 18 anni di età, risponde al duplice obiettivo di coprire le popolazioni più fragili e minimizzare le possibili complicanze». Sulla diponibilità dei vaccini, Draghi ha detto che «sta risalendo secondo quanto programmato. Non ho dubbi sul raggiungimento degli obiettivi, ma occorre concentrare la campagna su chi rischia di più. Le dosi di cui disponiamo ad aprile, permettono di vaccinare tutti gli over 80 e chi ha più di 75 anni, in tutte le regioni d’Italia. Ridurre il rischio di morte fra le fasce più fragili, consente anche di riaprire tutto e con maggiore tranquillità».

Questione riaperture

Il recente pressing della Lega e di alcune Regioni per anticipare le riaperture rispetto a quanto finora previsto, porta Draghi a dire che «è normale chiedere le aperture, perché la miglior forma di sostegno all’economia non sono gli aiuti governativi, ma le riaperture. Sono consapevole del bisogno, della disperazione, capisco completamente il senso di smarrimento e di alienazione che si ha in questa situazione. Le prossime settimane devono essere di riapertura, ma in sicurezza, a partire dalle scuole. Ai ragazzi dobbiamo dare almeno un mese pieno di attività scolastica, per chiudere insieme l’anno scolastico. Quanto più celermente procedono le vaccinazioni, tanto più celermente si potrà riaprire. Insisto sulle categorie a rischio: vaccinarle è essenziale anche per la ripresa economica. Date certe per le riaperture non ci sono ancora, dipende dall’andamento dei contagi ma anche delle vaccinazioni nelle classi a rischio». Sulla stagione turistica: «Non va data per abbandonata, anzi. Il ministro Garavaglia colloca l’avvio al 2 giugno? Speriamo, magari anche prima, chissà».

«Riaprirà chi ha vaccinato anziani e fragili»

Il decreto in vigore scade il 30 aprile ma in quel documento è specificato che qualora l’andamento di alcuni parametri – come le vaccinazioni e i contagi – lo permettano, si possono consentire delle riaperture prima del termine fissato: «Ci sono più fattori – ha detto Draghi -. Per chi è più avanti nella vaccinazione di anziani e vulnerabili, sarà più semplice riaprire. In tutto ciò c’è la volontà del Governo di caratterizzare le prossime settimane per le riaperture, non per le chiusure».

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