Fiumi di cocaina dalle Marche per lo spaccio a Spoleto e Foligno: arresti e indagati

I carabinieri di Spoleto hanno scoperto un sodalizio italo-albanese. «Si stavano riorganizzando in modo ancora più strutturato»

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I carabinieri del comando provinciale di Perugia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare relativa a sette indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio di droga in concorso. «Il provvedimento – riporta una nota dell’Arma – scaturisce da un’articolata attività investigativa, coordinata dalla procura della Repubblica di Spoleto, che ha ricostruito gli assetti organizzativi, le attività e la capacità di controllo delle ‘piazze di spaccio’ operative a Spoleto e Foligno». Di seguito la nota di procura di Spoleto e Arma dei carabinieri.

«I carabinieri della Compagnia di Spoleto hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del tribunale di Spoleto, su richiesta della locale procura diretta dal procuratore capo Claudio Cicchella, nei confronti di sette indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti continuata e in concorso. L’operazione è scattata martedì alle prime luci dell’alba, oltre che nella provincia di Perugia anche in quelle di Fermo, Frosinone e Siena con il supporto di militari dei locali comandi provinciali, della componente aerea del 16° Nucleo elicotteri carabinieri di Rieti e del Nucleo cinofili di Pesaro».

«Le indagini, avviate nel mese di aprile 2023 e protrattesi fino alla primavera del 2024, hanno consentito di identificare soggetti di origine albanese e italiana, di età compresa tra i 19 e i 44 anni, che alimentavano e gestivano alcune piazze di spaccio tra Spoleto e Foligno. L’attività ha avuto il suo naturale sviluppo, a seguito del sequestro di 50 grammi di cocaina nei confronti di uno degli indagati. A riscontro dell’assunto accusatorio, nel mese di novembre 2023 è stato arrestato in flagranza di reato un giovane ‘pusher’ albanese operante nell’hinterland spoletino, da cui scaturiva il sequestro di diverse dosi destinate allo spaccio e successivamente, nel mese di dicembre, è stato arrestato uno degli indagati, attualmente sottoposto al regime cautelare degli arresti domiciliari, per la detenzione di 100 grammi di cocaina destinati alla vendita al dettaglio con il successivo sequestro di circa 3 mila euro, ritenuto provento dell’attività di spaccio».

«Tali attività di riscontro – proseguono i carabinieri – consentivano di porre le basi informative per l’avvio di un’indagine maggiormente articolata, direttamente condotta anche con l’ausilio di strumenti tecnici. L’ipotesi accusatoria, suffragata da captazioni telefoniche ed ambientali, ha trovato degli importanti sviluppi investigativi negli accertamenti condotti, con riscontri acquisiti durante i servizi preventivi effettuati sul territorio con specifiche attività di osservazione, controllo e pedinamento, nonché controlli su strada con il prezioso impiego degli equipaggi dell’aliquota radiomobile in perfetta sinergia con le pattuglie delle stazioni carabinieri».

«L’attività svolta dagli investigatori, che si è conclusa nel mese di marzo 2024, ha permesso dunque di smantellare importanti ‘piazze’ di spaccio sia nel comune di Spoleto che di Foligno. Gli indagati gestivano un importante giro d’affari derivante dalla vendita dello stupefacente. In particolare gli albanesi dimoranti in Foligno, ora tutti in carcere, si approvvigionavano di alcuni chilogrammi di cocaina al mese tramite un canale di rifornimento che riconduceva al litorale marchigiano e che faceva riferimento ad un referente del posto, loro connazionale, anch’egli ora in carcere. Oltre ai sequestri operati, sono stati monitorati numerosi trasporti di partite di cocaina da parte di alcuni degli indagati, ma anche molti episodi di detenzione e successiva cessione della droga, per più chilogrammi di sostanza stupefacente che, immessa sul territorio, avrebbe avuto un considerevole valore di mercato».

«La cocaina, appena giunta a destinazione alla periferia del comune di Foligno, veniva interrata tra la boscaglia e da lì, di volta in volta, dagli stessi prelevata per essere sottoposta, in appartamenti adibiti a veri e propri laboratori, al taglio e confezionamento in dosi che venivano poi distribuite in favore delle piazze di spaccio tra le vie del centro storico dei comuni di Spoleto e Foligno, luoghi alla ribalta della stampa per la movida, proprio mediante l’impiego di pusher utilizzati anche come vettori, in grado di rifornire rapidamente i clienti al dettaglio. Nel corso delle indagini i militari hanno rinvenuto, occultato in agro boschivo, un involucro contenente circa 450 grammi di cocaina nonché 500 grammi di marijuana sottoposti a sequestro che, venduti al dettaglio, avrebbero fruttato circa 60 mila euro».

«Il Gip di Spoleto, considerata la gravità indiziaria in ordine ai reati ascritti, ricorrendo la sussistenza delle esigenze cautelari, tra le quali il pericolo di reiterazione dei reati, valutata la pericolosità sociale ha emesso per quattro indagati la misura della custodia in carcere, per due l’obbligo di dimora nel comune di residenza con obbligo di permanenza in casa durante le ore notturne e per uno il divieto di dimora nella Regione Umbria.
Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari, veicolari e presso due esercizi commerciali che hanno consentito di rinvenire e sequestrare diverse dosi di stupefacente, bilancini e materiale per il confezionamento, nonché circa 40 mila euro in contanti, somma ritenuta verosimilmente provento dell’attività illecita».

«L’attività illecita investigata – conclude la nota – era in via di espansione: specificatamente tale entità autonoma, costituita dalla prevalente presenza di soggetti di origine albanese, di sicuro carisma criminale, si trovava al punto di svolta e assestamento verso la creazione di un’organizzazione strutturata. Il risultato conseguito costituisce l’esito della costante azione di prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti da parte dei militari dell’Arma, sotto la costante direzione della procura della Repubblica presso il tribunale di Spoleto».

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