Da dipendente della Usl Umbria 2, aveva ricoperto il ruolo di componente del cda della Valle Umbra Servizi Spa tra il 2009 e il 2012 e di amministratore unico della Vus Com Srl, dal 2012 al 2018, percependo un compenso lordo di 189.041 euro. Per questo il 52enne spoletino Giorgio Dionisi era finito a giudizio di fronte alla Corte dei Conti dell’Umbria unitamente a colui che quegli incarichi li aveva autorizzati, il 73enne Alvaro Fagotti. I giudici di via Martiri dei Lager hanno condannato entrambi a risarcire l’azienda sanitaria Umbria2 per 189.041 euro, in solido, assolvendoli di contro da altre richieste risarcitorie per un ammontare prossimo a 100 mila euro oltre al danno di immagine. Per la Corte dei Conti è stata semplicemente violata la normativa sugli incarichi consentiti ai dipendenti pubblici, che non possono assumere incarichi di amministrazione in società di capitali. Il danno contestato ai convenuti – che potrebbero impugnare la decisione nel giudizio d’appello – è limitato alle somme percepite dal dipendente per un incarico vietato, incompatibile con il mantenimento della qualità di pubblico dipendente e, quindi, non autorizzabile.