Videosorveglianza, no dal consiglio regionale

Tre astenuti (Smacchi, Brega, Leonelli), ma la mozione della Lega si ferma ad un voto dall’approvazione. Bagarre in aula: scontro tra Fiorini e Leonelli, che minaccia azioni legali

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In Umbria non ci sarà, almeno per ora, l’obbligo di installare telecamere di videosorveglianza nelle strutture che ospitano soggetti deboli e a rischio (bambini, anziani, disabili). La proposta era dell’opposizione: anzi ce n’erano due, una della Lega (respinta), un’altra del Movimento Cinque Stelle (rinviata in commissione). E divampa la polemica.

Perfetta parità: decidono gli astenuti

Fiorini e Mancini (Lega Nord)

Otto voti favorevoli delle opposizioni (Lega, M5S, FI, FdI, misto-Umbria Next, misto-Ricci), otto contrari dei consiglieri della maggioranza di centrosinistra e tre astenuti (Andrea Smacchi, Eros Brega e Giacomo Leonelli; Pd). È arrivato con un pronunciamento sul filo del rasoio il no alla proposta dei consiglieri della Lega Emanuele Fiorini e Valerio Mancini con cui si voleva impegnare la giunta regionale a rafforzare i controlli e la sorveglianza nelle strutture umbre che ospitano soggetti a rischio (come asili nido e scuole d’infanzia, case di riposo per anziani, centri di recupero per malati psichiatrici) con l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, con possibilità di connessione da remoto da parte delle forze dell’ordine, di controlli periodici e a sorpresa da parte di persone incaricate, infine con test psicoattitudinali ripetuti nel tempo per operatori e insegnanti.

Misura preventiva

L’atto era già stato presentato e discusso in aula nella precedente seduta, con i consiglieri della Lega che avevano ricordato alcuni episodi di maltrattamenti avvenuti in Umbria negli ultimi anni in case di riposo per anziani e anche in una scuole dell’infanzia, sottolineando che «potrebbero esserci altri casi ancora nascosti, perché per i familiari o gli amici dei bambini, degli anziani o dei malati che frequentano tali strutture, spesso è difficile riconoscere i segni delle violenze che solo in un secondo momento possono provocare gravi conseguenze sia fisiche che psicologiche a chi le subisce. Molte volte – si legge ancora nell’atto – tutto parte da una denuncia e poi i fatti vengono confermati dall’installazione nascosta di videocamere che permettono alle forze dell’ordine di constatare quanto avviene all’interno delle strutture e quindi intervenire». Obiettivo della proposta quindi era di intervenire in maniera preventiva, sia sulle strutture pubbliche che su quelle private.

Un argine al bullismo

Una misura che, secondo i proponenti, doveva servire anche a prevenire il fenomeno del bullismo e quindi si prevedeva l’installazione anche nelle scuole elementari e medie.

Barberini: «Argomento controverso»

Luca Barberini

Per l’ assessore regionale Luca Barberini l’installazione della videosorveglianza è un argomento «molto delicato», che però non è stato normato da nessuna Regione. Ma secondo l’assessore non sarebbero le telecamere ad avere un effetto deterrente ad esempio nelle strutture sanitarie (suo campo di interesse) bensì norme operative e una migliore formazione del personale. «Noi siamo intervenuti in maniera decisa, sulle residenze sanitarie e sociosanitarie private e accreditate con il servizio sanitario regionale. Dal 2017 abbiamo scritto alle due aziende sanitarie affinché facciano controlli sia in fase di accreditamento che di contrattualizzazione delle strutture e svolgano verifiche almeno annuali da ripetere ciclicamente, a dimostrazione dell’attenzione che mettiamo su questo settore. Sull’installazione delle telecamere di videosorveglianza attendiamo almeno un comportamento uniforme in tutte le Regioni. Necessario poi anche sentire i Comuni e le forze dell’ordine per trovare la soluzione più adeguata. La mozione non risolverebbe le criticità in maniera esaustiva».

Botta e risposta Fiorini vs Leonelli

Distinguo sono emersi anche da Giacomo Leonelli: «A parole saremmo tutti d’accordo, ma la sorveglianza chi la va a installare, il privato per controllare sé stesso, o magari per monitorare eventuali intromissioni nei propri locali quindi a tutela del proprio patrimonio?». E qui si è scatenato il putiferio, per una frase di Fiorini («tuteli coloro che maltrattano i bambini») che Leonelli non è andata giù e che definisce «un’affermazione inaccettabile», fino ad arrivare a minacciare di «portarla all’attenzione delle autorità nelle sedi opportune».

Intanto i Cinque Stelle criticano il Pd

«Oggi abbiamo assistito ad una delle scene più tristi di questa legislatura, con la giunta regionale che ha smentito se stessa e messo in atto grette manovre di palazzo sulle spalle dei più deboli»: lo dichiarano i consiglieri regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati, che ricordano come «nonostante analoga proposta sia stata approvata alla Camera dei Deputati anche con voto del Partito Democratico, nel ‘Pianeta Umbria’ la Giunta e la maggioranza si sono espresse contro, adducendo generiche preoccupazioni di privacy, ma la nostra proposta, che forse neppure hanno letto, precisava il necessario ‘rispetto della normativa vigente in materia di tutela della privacy’. Fermo restando il supporto agli operatori, che anzi beneficerebbero da tali misure, riteniamo che vada tutelata anzitutto l’incolumità dei più deboli. Inoltre le registrazioni sarebbero solo a disposizione dell’autorità autorizzata ad utilizzarle, fungendo da deterrente a comportamenti illeciti e una garanzia per gli operatori corretti (che ad esempio potrebbero essere anche oggetto di false accuse)».

«La nostra proposta ‘morirà’ in commissione»

«Incomprensibilmente, la Giunta ha prima attaccato la nostra proposta, poi l’ha presa sorprendentemente in considerazione, votando per rimandarla in Commissione, dove verosimilmente riposerà in pace fino alla fine della legislatura assieme a tante altre nostre proposte», spiegano i consiglieri pentastellati, sottolineando come il partito Democratico umbro sia in controtendenza con quello nazionale, che invece è favorevole. Alla fine, i due consiglieri hanno abbandonato l’aula.

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