Lega, Peppucci lascia e attacca: «Arroganza ed esclusione»

Ci sono le dimissioni. Caparvi nel mirino: «Partito che ha rinnegato i suoi valori, la sua identità, oltre ai suoi impegni con i cittadini». Il segretario chiede che lasci il posto da consigliere

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Volano gli stracci in casa Lega Umbria. E anche belli pesanti. L’ultima in ordine di tempo a lasciare il partito è il consigliere regionale Francesca Peppucci, non proprio una persona di poco conto. E lo fa attaccando.

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Virginio Caparvi

Arroganza ed esclusione

«La Lega è un partito che ha rinnegato i suoi valori, la sua identità, oltre ai suoi impegni con i cittadini. Un partito dove in Umbria prevale l’arroganza, l’esclusione, i personalismi e dove se non sei una persona allineata ai vertici regionali, vieni allontanato ed escluso. Per questi motivi ho deciso di protocollare le dimissioni dal gruppo regionale della Lega e di darne dovuta comunicazione al partito», l’attacco della Peppucci. Una decisione sofferta ma ormai inevitabile, un’uscita formale che non è altro che lo specchio di una esclusione totale dalle scelte e dalle dinamiche del partito e dal gruppo regionale. Mi sono iscritta alla Lega Nord nel 2016, prima del boom della Lega e prima che tanti iniziassero a salire sul carro del vincitore; pertanto non mi spaventano percentuali basse a cui è destinata la Lega. Ma se i personalismi prevalgono sui principi base e se viene meno il patto assunto con i cittadini, allora non posso che fare un passo indietro. La Lega sta affrontando un momento difficile a livello nazionale per scelte poco chiare e comprensibili, decisioni che hanno tradito gli elettori. Questo è il prezzo che si paga e che paghiamo anche in Umbria, a causa di una classe dirigente partitica prepotente, dove le scelte vengono assunte per convenienza personale, dove chi esprime il proprio pensiero è inevitabilmente allontanato e spinto ad abbandonare il partito. Un movimento dove tutti sono contro tutti, dove non c’è più lo spirito di squadra che ha fatto grande la Lega. Anche se apparentemente in Umbria si prova a dare un senso di unione, perfino tra i vertici del partito le maldicenze sono all’ordine del giorno. Per di più, invece di cercare di capire quali sono gli errori commessi, che hanno portato a una evidente perdita di consenso e una rottura interna al partito, si continua a cercare il colpevole verso altre forze politiche, verso le scelte della giunta regionale e verso chiunque sia in contrasto con la linea del partito o meglio del segretario regionale».

Francesca Peppucci (foto Facebook)

«Non c’è democrazia interna»

La Peppucci è senza freni: «Non mi ritrovo in un gruppo consiliare che di fatto non ha una guida, dove non c’è democrazia interna e discussione, dove manca una progettualità e dove non tutti sono messi sullo stesso piano, ma ci sono evidenti preferenze. Non mi ritrovo in un partito che ha perso la sua identità, che ha combattuto il vecchio modo di fare politica, ma che alla fine si sta comportando allo stesso modo di chi ci ha preceduto. Un movimento nelle cui sezioni vengono convocate riunioni per screditare addirittura gli stessi componenti del partito e non per parlare dei problemi del territorio. Un partito dove si arriva anche al personale pur di attaccarti e screditarti. La goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai pieno, è l’accusa che mi ha rivolto il segretario regionale Caparvi di ‘non aver messo la faccia’ alle comunali di Todi, quando per primo sa che la decisione di non candidarmi è stata una scelta ponderata legata alla mia condizione personale di salute. La Lega che per prima si è battuta per la difesa delle persone più fragili e con disabilità, oggi mi rimprovera. Se questa è la posizione del partito, io non posso restare un giorno in più.  Certo è – prosegue – che sulla situazione di Todi per il mancato risultato, la segreteria regionale dovrà trovare un colpevole così come in tante altre questioni, senza però ammettere le tante decisioni sbagliate che sono state commesse solo per antipatie personali. Mi sono candidata e ci ho messo la faccia perché non accettavo un certo sistema, pertanto non intendo essere complice, né intendo cambiare la mia persona per gli interessi di chi vuole tutelare la propria posizione. Ho una dignità come rappresentante delle istituzioni e come persona, più volte calpestata in questi due anni. Nonostante questa scelta – conclude – non mancherà il mio sostegno al lavoro che con fatica e impegno la governatrice sta portando avanti».

La replica di Caparvi e Pastorelli: «Si dimetta da consigliere regionale»

Pochi minuti e arriva la replica del segretario regionale Caparvi e del capogruppo del partito in consiglio regionale, Stefano Pastorelli: «I veri militanti della Lega Umbria continuano a sostenere quei principi, quei tratti identitari che ci hanno sempre caratterizzato e per i quali ogni giorno si spendono per il bene della comunità a differenza di quanto ha fatto il consigliere Peppucci lasciando quel partito che le ha dato la possibilità di candidarsi come consigliere comunale a Todi nel 2017, alle Europee del 2019 e alle elezioni regionali dello stesso anno. Per quanto ci riguarda – proseguono – il consigliere Peppucci non ha lasciato oggi la Lega Umbria, ma lo ha fatto nel momento in cui ha smesso di sostenere il partito nelle sue iniziative e nelle sue battaglie, compresa quella di Todi. Gli individualismi, gli scarica barile, gli atteggiamenti arroganti non fanno parte del nostro modo di fare politica e di amministrare, basato sul valore della partecipazione, della squadra e della condivisione a tutti i livelli. Quello che probabilmente, per inesperienza, viene chiamato ‘allinearsi ai vertici regionali’ altro non è che il rispetto di una linea politica basata su quei valori e su quegli impegni presi con i cittadini da cui oggi la Peppucci prende le distanze. Per scelta di coerenza la invitiamo a dimettersi dal ruolo di consigliere regionale per lasciare il posto a chi ancora crede nei valori della Lega ed anche per rispetto dei nostri eletti, dei militanti e di tutte quelle persone – concludono – che volontariamente ci mettono la faccia e sostengono il nostro partito».

Opposizione scatenata

Non poteva mancare la presa di posizione dei consiglieri regionali di opposizione: «‘La Lega è un partito che ha rinnegato i suoi valori, la sua identità, oltre ai suoi impegni con i cittadini’. Parole – scirvono Simona Meloni del Pd, Thomas De Luca del M5S, Andrea Fora di Patto Civico e Vincenzo Bianconi del Misto – che se messe in bocca alla minoranza non sarebbero di certo suonato strane, mentre destano sorpresa se lette in una nota ufficiale di una consigliera regionale della Lega, nel giorno in cui lascia il proprio partito e il gruppo consiliare di riferimento in Regione. La certificazione dunque di una maggioranza allo sbando, di un partito come la Lega, ostaggio di personalismi, e della presidente Tesei che, in mezzo ad una lotta di correnti e di potere nella propria coalizione, decide di non decidere, asserragliandosi nel fortino. La durissima presa di posizione della consigliera Peppucci è l’ufficializzazione della crisi di identità e di valori in cui è entrata la Lega. Un partito che la consigliera regionale racconta più simile ad una polveriera che ad una comunità con la stessa visione ideale e di futuro. Un partito dove ai proclami non sembrano seguire i fatti e in continua ricerca di un colpevole, senza le analisi dei propri errori. A lungo, sul fronte amministrativo, i problemi sono stati attribuiti alle amministrazioni precedenti, anche quando ormai il centrodestra governa da quasi tre anni. Nel caso specifico, la consigliera Peppucci riferisce di essere stata presa di mira per il risultato della Lega alle amministrative di Todi. Non è nostro costume – chiudono i capigruppo – intervenire nelle beghe interne ai partiti. Quello che ci preoccupa è che questa guerra per bande crei danni alla Regione, di fatto paralizzata. L’Umbria non può perdere opportunità perché i propri amministratori sono impegnati in uno scontro di potere; è necessario dunque che i gruppi di maggioranza escano da questo torpore e inizino a concentrarsi finalmente sulle vere priorità dell’Umbria e degli umbri».

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