L’esperto dalla Florida: il Trasimeno è malato

Arshad Alì: «Mancano i predatori che mangiano le larve, per questo abbondano i chironomidi». Ganapini: «Cambiamento climatico si nota di più in zone lacustri»

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Politici, istituzioni, fondazioni, persino un esperto proveniente dall’America per combattere i chironomidi, quei fastidiosissimi insetti che infestano il lago Trasimeno, rendendo spesso la vita impossibile a residenti e turisti che passeggiano lungo le sue sponde.

Arshad Alì

Il lago è malato «Non ci sono predatori che mangiano le larve, per questo ci sono tanti insetti. Questo significa che il lago è malato», dice il professor Arshad Alì dell’Università della Florida, che ha realizzato una ricerca sul fenomeno, in collaborazione con l’università di Perugia, la fondazione Cucinelli e la Usl Umbria 1 per cercare di risolvere questo annoso problema che ogni estate rappresenta un limite per i turisti e i residenti che vivono i paesi attorno al ‘mare degli Umbri’. La ricerca sarà illustrata nei dettagli al Convento degli Olivetani della Polvese il 13 settembre.

Polvese Lab Il progetto, presentato in Regione, punta a valorizzare l’Isola Polvese e l’intero lago Trasimeno. Tutto nasce dalla ristrutturazione, da parte della Provincia di Perugia, del Convento degli Olivetani, un recupero curato in ogni dettaglio, secondo modalità ecocompatibili, completamente autonomo dal punto di vista energetico grazie a un moderno impianto di fotovoltaico. Questa struttura è stata data in gestione all’Arpa che da un anno ne ha fatto un centro di ricerca sui cambiamenti ambientali.

La conferenza di presentazione

Ecco come studiamo il lago «Il cambiamento climatico nelle zone lacustri è più evidente – ha detto Walter Ganapini di Arpa Umbria – nell’ex convento abbiamo installato laboratori all’avanguardia e accolto ricercatori provenienti dalle migliori università del mondo. Il Trasimeno è un grande attrattore per l’Umbria e come tale va conservato nel suo ecosistema e studiato nei suoi cambiamenti climatici».

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