Lockdown, il Teatro arriva al telefono

Iniziativa dello Stabile dell’Umbria per rimanere vicino agli spettatori

Condividi questo articolo su

Dopo la chiusura dei teatri per il coronavirus, il Teatro Stabile dell’Umbria prova a ripartire in modo alternativo, nella consapevolezza che ci vorrà ancora qualche mese per tornare alla normalità.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Le poesie di Penna

«Ci siamo chiesti come dar voce al linguaggio della poesia e dell’arte in un momento dove tutti i canali mediatici sarebbero stati occupati dalla comunicazione politica, sanitaria, sociologica ed economica»: è nata così l’iniziativa ‘Come è forte il rumore dell’alba!’con cui sono stati proposti i versi del poeta perugino Sandro Penna, grazie alla collaborazione di numerosi artisti che hanno prestato il proprio volto e la propria voce. 

Mantenere il contatto col pubblico

Oggi il Teatro Stabile dell’Umbria prova a rispondere ad alcune domande con la consapevolezza che l’offerta culturale nella sua diversità deve fare parte integrante della ripresa. «Come mantenere un contatto diretto con il pubblico? Come salvaguardare il lavoro di artisti e tecnici? Le complessità sono tante – dice il direttore Nino Marino – e l’umanità si trova oggi ad affrontare un evento inedito e inatteso di fronte al quale tutti ci sentiamo impreparati. Il teatro per natura è relazione immediata e irripetibile tra l’attore e lo spettatore, relazione che credo non possa essere risolta permettendo l’accesso al pubblico a spettacoli registrati attraverso media e canali web. Ma la creatività è parte integrante di ogni forma d’arte e il TSU si sta dunque impegnando nel cercare soluzioni e sperimentare strade nuove per proseguire la sua mission di istituzione culturale».

Teatro al telefono

Dallo scambio con il drammaturgo, regista e attore Wajdi Mouawad, direttore del Théâtre National de la Colline di Parigi, uno dei teatri più importanti della scena francese dedicato alla scrittura contemporanea, nasce Au creux de l’oreille, in italiano ‘Te lo dico all’orechio’, un progetto di teatro al telefono, sperimentato con grande successo oltre che in Francia, anche in Belgio e Canada, che vedrà gli artisti del Teatro Stabile dell’Umbria, chiamare, su prenotazione, gli spettatori per leggergli poesie, teatro, letteratura. 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli