Ci sono anche cinque umbri – due persone della provincia di Perugia e tre di Terni – fra i 179 indagati della maxi operazione Ombromanto, condotta dalla Guardia di finanza di Reggio nell’Emilia con il coordinamento della locale procura. Secondo le Fiamme Gialle, quella emersa è «un’organizzazione criminale radicata a Reggio Emilia, dedita alla perpetrazione di reati tributari tra cui frodi fiscali e indebita compensazione di crediti d’imposta per quasi 104 milioni di euro».
A beneficiare del sistema di crediti fittizi messo in piedi dal gruppo, attraverso 40 società cartiere, sarebbero state ben 369 aziende in tutta Italia. Che, per tale ‘servizio’, avrebbero pagato il sodalizio con bonifici e trasferimenti di denaro anche su conti esteri.
In Umbria, come detto, risiedono cinque degli indagati. In provincia di Perugia sono coinvolti due imprenditori di 66 e 60 anni, operativi rispettivamente nel settore della macellazione delle carni e del facchinaggio: avrebbero acquisito crediti d’imposta per 260 e 279 mila euro. A Terni le perquisizioni sono invece scattate per una commercialista, un consulente fiscale ed un imprenditore 54enne che, nullatenente, avrebbe acquistato crediti di imposta per abbattere un debito reale di 2,4 milioni di euro con il Fisco. Una delle ipotesi, in ragione del suo tenore di vita, è che l’uomo sia un prestanome.