Nel bosco trovano filo collegato ad un fucile: bracconiere stangato

Gualdo Cattaneo – Scoperta di un gruppo di escursionisti. I carabinieri di Todi sono risaliti a colui che aveva costruito la ‘postazione’ mettendo a serio rischio la vita altrui

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Del cibo per attrarre animali selvatici e un filo teso nel bosco, quasi invisibile, collegato al grilleto di un fucile da caccia pronto a sparare. Questo il metodo utilizzato da un uomo di Gualdo Cattaneo (Perugia) per cacciare selvaggina – si pensa cinghiali in particolare – mettendo però pesantemente a rischio l’altrui incolumità. E infatti è stato un gruppo di escursionisti, intenti a fare una passeggiata domenicale nell’area boschiva in questione, sempre nella zona di Gualdo Cattaneo, ad accorgersi appena in tempo della cosa. Ed è facile immaginare che, se l’attenzione del gruppetto in gita non fosse stata massima, oggi staremmo parlando di qualcosa di estremanente grave.

Luigi Salvati Tanagro Carabinieri Todi

Il maggiore Luigi Salvati Tanagro

Indagine e perquisizioni

La ‘scoperta’ è subito finita all’attenzione dei carabinieri della Compagnia di Todi guidati dal maggiore Luigi Salvati Tanagro che, attraverso le indagini che hanno visto in campo anche i militari del comando stazione di Gualdo Cattaneo e i carabinieri forestali di Campello sul Clitunno, sono riusciti a risalire al ‘cacciatore’ che aveva messo in atto tale pericoloso metodo. L’uomo – che è di Gualdo Cattaneo ed ha circa 65 anni – è stato denunciato a piede libero alla procura di Spoleto. Contestati i reati di porto illegale di arma in luogo pubblico ed omessa custodia dell’arma stessa e delle munizioni.

Nei guai

All’attività ha fatto seguito la perquisizione domiciliare con sequestro, oltre che del fucile nascosto nel bosco, anche delle altre – tecnicamente ‘ritirate’ – che il 65enne deteneva presso la propria abitazione e messe a disposizione, unitamente a munizioni illegalmente detenute, della questura di Perugia per le determinazioni del caso. Nel contesto dell’attività i forestali hanno rilevato irregolarità relative a volatili che l’uomo aveva precedentemente ucciso e congelato a scopi alimentari, la cui caccia risulta però vietata. Da qui ulteriori contestazioni e sanzioni che sono andate ad aggravare il quadro del soggetto, incensurato.

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