Olio umbro «in crisi». Buoni progressi dal settore tecnologico

L’allarme di Italia Olivicola «sono fondamentali interventi del governo per aiutare i produttori che non riescono più ad avere uno sbocco commerciale»

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di Alessia Bragiola

La pandemia di Covid-19 fra le tante ripercussioni causate anche alla filiera alimentare, non ha escluso nemmeno quella dell’olio extravergine di oliva del nostro Paese. La denuncia arriva direttamente da Italia Olivicola che chiede interventi urgenti da parte del governo per aiutare i tanti produttori in difficoltà e sbloccare il mercato al più presto. Tra le massime regioni produttrici di olio che dichiarano la crisi nera del settore, oltre l’Umbria, ci sono Puglia, Toscana e Calabria che hanno in giacenza quasi il 68% del totale di olio extravergine d’oliva.

«Bando Agea contro lo spreco»

La pubblicazione del Bando Agea ha come finalità il recupero di tutto l’olio avanzato da marzo a oggi, date le chiusure di ristoranti, trattorie e alberghi. Il tavolo tecnico con Teresa Bellanova, ministro delle politiche agricole, ha stanziato un tetto di 20 milioni di euro per l’acquisto dell’olio extravergine d’oliva della campagna scorsa, da destinare ai più bisognosi. L’attuazione di questo Bando, secondo il presidente di Italia Olivicola Fabrizio Pini, «sarebbe un passo decisivo che consentirebbe di svuotare le giacenze dell’olio della scorsa campagna, una bella boccata d’ossigeno per il settore».

Progressi con la ‘tecnologia senza ossigeno’

Un risultato tutto italiano quello che è stato pubblicato sulla rivista Food Chemistry, grazie all’applicazione della tecnologia che prevede l’assenza totale di aria durante il processo produttivo. In questo modo è stato ottenuto un olio d’oliva ossidato, ricco di composti ai quali sono legate le sue proprietà nutrizionali. La ricerca è stata coordinata dall’università per Stranieri di Perugia con Maurizio Servilli e il direttore Luca Sebastiani dell’istituto di Scienze della vita della Scuola superiore ‘Sant’Anna’ di Pisa. L’impiego di questa nuova tecnologia ha dimostrato un ulteriore aspetto positivo che riguarda la drastica riduzione di alcuni composti volatili tra cui etanolo, acido acetico ed etil-acetato, che hanno un forte impatto negativo sulla qualità degli oli extravergini di oliva.

«Un olio sano su scala industriale»

«I risultati di questa ricerca non saranno utili solo per il mondo accademico – hanno dichiarato i due coordinatori Servilli e Sebastiani – ma grazie alla collaborazione già in corso con Alfa Lava, azienda leader di macchinari per la produzione di olio d’oliva, potranno facilitare lo sviluppo di applicazioni dell’alto vuoto su scala industriale con ricadute positive per la qualità».

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