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Tragico incidente sul lavoro, nel pomeriggio di martedì, all’Europoligrafico di Santa Sabina, azienda di Perugia che si occupa di macchinari per imballaggi. Un operaio 33enne originario Roccapiemonte (Salerno), Gabriele Raimondo, ha perso la vita dopo essere finito sotto una macchina fustellatrice che lo ha ucciso sul colpo.
A lanciare per primi l’allarme sono stati i colleghi del giovane manutentore, ma purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. Sul posto si sono portati gli operatori del 118, gli agenti della polizia di Stato, gli addetti della Usl Umbria 1, vigili del fuoco di Perugia. E il procuratore aggiunto, Giuseppe Petrazzini, per coordinare le indagini per l’ipotesi di omicidio colposo. Presente anche il medico legale Sergio Scalise Pantuso, per una prima ricognizione in attesa dell’esame autoptico che verrà disposto nelle prossime ore.
L’operaio 33enne stava lavorando per un’azienda esterna impegnata in manutenzioni quando sarebbe scivolato sotto il macchinario, con conseguenze purtroppo fatali. Da accertare con precisione dinamica e cause del grave incidente che ha causato la prima morte sul lavoro in Umbria di questo 2025.
Cordoglio per l’accaduto è stato espresso dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti: «La sicurezza dei lavoratori – afferma – deve essere una priorità condivisa da tutti noi. Questo episodio mette in luce una questione che non possiamo ignorare: l’Umbria continua a far registrare un tasso di infortuni mortali superiore alla media nazionale e attualmente siamo tra le prime regioni in Italia per incidenza di tali eventi. Questo dato è allarmante e richiede una riflessione profonda da parte di tutte le parti coinvolte. Rinnovo la mia disponibilità a collaborare con tutte le parti interessate per affrontare questa sfida e costruire un futuro in cui la sicurezza dei lavoratori sia una realtà consolidata».
«Ricomincia la terribile contabilità delle vittime del lavoro in Umbria – afferma il segretario regionale della Uil, Maurizio Molinari -. Non possiamo che stringerci intorno alla famiglia, con cordoglio e commozione. Lacrime che però, per l’ennesima volta, lasciano anche spazio all’indignazione di fronte ad un fenomeno che si ripete sempre uguale a se stesso. Da parte nostra, dunque, l’ennesimo richiamo alle istituzioni, con la Regione in primis, affinché apra quanto prima un tavolo di confronto sulla questione, iniziando un serio lavoro sulla base della piattaforma che i sindacati hanno elaborato mesi fa. Non c’è tempo da perdere – conclude Molinari – perché l’Umbria è tra le regioni peggiori su questo fronte e il lavoro è un diritto, per esercitare il quale ciascun cittadino non può perdere la vita».
Cgil e Cisl dell’Umbria, con le categorie del settore Slc e Fistel regionali, esprimono «cordoglio alla famiglia, colleghi e amici di Gabriele. Abbiamo chiuso il 2024 con questo triste primato: l’Umbria – osservano i sindacati – con i suoi 17 morti sul lavoro, si attesta al quarto posto a livello nazionale. Sono anni che cerchiamo di arginare l’emergenza sicurezza. E per questo abbiamo chiesto alle istituzioni di aprire un tavolo dedicato, che permetta di monitorare il fenomeno e trovare soluzioni. E di arginarlo attraverso la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. È un invito, una proposta, che rinnoviamo alla nuova giunta regionale, nell’auspicio che la risposta sia nel più breve tempo possibile».