PalaTerni, capacità di attrarre eventi e gestione, ci risiamo. Ciclicamente il dibattito si riapre per via delle difficoltà a far ‘funzionare’ a dovere l’impianto da oltre 4 mila posti: le parole dell’assessore allo sport Marco Schenardi – ha risposto ad una interrogazione di FdI – durante il question time di giovedì hanno fatto ripartire la bagarre.
LE PAROLE DI SCHENARDI AL QUESTION TIME – VIDEO

A dare il là al dibattito ci ha pensato Schenardi che, in sintesi, ha fatto presente che ci sono diverse problematiche (logistiche, capienza ecc.) per portare eventi legati al basket, alla pallavolo e al tennis: «La qualità del PalaTerni è fuori discussione, così come il suo ruolo nell’attrattività di Terni – ha poi chiarito – ma è altrettanto chiaro che ha 4.360 posti e per alcuni eventi sportivi, come nel basket e nella pallavolo, ne servono almeno 7-8 mila. La registrazione è testimone che non ho mai fatto valutazioni sulla qualità della struttura che è sicuramente elevata, un gioiello in quanto ad architettura e fruibilità, ho riferito dati oggettivi che ha una capienza di 4.360 posti per gli eventi sportivi e 6.500 posti per gli spettacoli di intrattenimento».
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Dunque? «L’amministrazione comunale – prosegue – ha tutto l’interesse che il PalaTerni funzioni a pieno regime in quanto è uno dei motori delle presenze turistiche a Terni. Abbiamo una interlocuzione con Umbria Forum come con tutte le altre realtà sportive. Abbiamo cercato di portare eventi di rilevanza nazionale ed internazionale, lavorando con le federazioni della pallavolo e del basket ma ci hanno chiesto una capienza di almeno 7 mila posti. Uno standard necessario affinché gli eventi abbiano un valore anche ai fini della promozione nei circuiti pubblicitari. Per questo abbiamo dovuto fermarci mentre continuano le trattative con le federazioni sportive, come il pattinaggio o il tennis tavolo, che hanno bisogno – conclude – di meno spettatori».
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Poche ore ed a prendere posizione è chi il PalaTerni lo conosce bene per via dell’attività con la scherma, il presidente del CST Alberto Tiberi: «PalaTerni, serve visione. Il vero disastro è non saper cogliere le opportunità. In questi giorni si è riacceso il dibattito sul PalaTerni, dopo le dichiarazioni dell’assessore allo Sport Marco Schenardi che ne ha definito l’inadeguatezza a ospitare grandi eventi sportivi e artistici. Da uomo di sport, da presidente del Circolo della Scherma Terni, e da organizzatore del campionato mondiale di scherma paralimpica 2023 – unico evento sportivo internazionale mai ospitato nella struttura – sento il dovere di intervenire», la premessa.
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«Non entro nel merito – prosegue TIberi – delle contrapposizioni politiche, ma parlo con l’esperienza di chi ha vissuto il PalaTerni per una settimana intera di competizioni, con 42 nazioni presenti, centinaia di atleti, staff, giornalisti e pubblico. È una struttura che ha risposto. E bene. Ha dimostrato di avere potenzialità enormi: flessibilità negli spazi, impiantistica predisposta a integrazioni modulari, buona accessibilità e una posizione logistica vantaggiosa. Il problema non è la struttura in sé, ma la mancanza di un modello gestionale e operativo adeguato. I costi di gestione e utilizzo sono elevati, sì, e non tutte le società sportive del territorio hanno la capacità di sostenerli. Ma continuare a leggere questo come un limite ‘del territorio’ è fuorviante e riduttivo. Il Circolo Scherma Terni ha potuto organizzare un evento da oltre un milione di euro solo grazie a una struttura interna da vera impresa, alla capacità di attrarre risorse, creare alleanze e interloquire con soggetti istituzionali e federali».

«È dunque tempo di costruire sinergie vere. Serve un soggetto aggregatore – il pensiero di Tiberi – che possa garantire sostenibilità e programmazione a lungo termine. Un attore istituzionale, nazionale, autorevole, che abbia tra i suoi scopi proprio la valorizzazione degli impianti sportivi e la promozione dello sport come strumento di inclusione sociale. Qualcuno direbbe che Sport e Salute sia nata anche per questo. Ma non è mio compito dirlo apertamente. Terni ha molto da offrire. Una collocazione strategica tra Roma, Firenze e l’Adriatico. Una capacità ricettiva dai costi contenuti. Una rete di società sportive collegate a federazioni nazionali importanti: scherma, ginnastica, pugilato, taekwondo, volley. Almeno cinque federazioni che potrebbero, insieme, calendarizzare attività federali, ritiri, eventi, allenamenti regolari. I campioni non si formano senza strutture. E le strutture non vivono senza una visione. Basta retorica su cosa non funziona. È il momento di capire che il PalaTerni non è il problema, ma l’occasione. Non può restare un “contenitore vuoto”, ma va messo in condizione di ospitare, produrre, crescere. E per farlo, serve una cabina di regia unica che tenga dentro enti, federazioni, società, soggetti del Terzo Settore e istituzioni». Vedremo.