A due giorni dalla conferenza stampa del commissario Pd, si è riunita questa mattina l’ala del partito che fa capo ai cosiddetti ‘dissidenti’, quelli che contestano la gestione di Verini e chiedono da tempo un congresso regionale.
«Confronto interno al Pd che doveva esserci da tempo»
Loro ci tengono a non essere chiamati né dissidenti né ribelli. «Questo è un confronto interno al Pd che doveva essere promosso dal commissario, siccome lui non lo ha fatto lo abbiamo fatto noi», dice il consigliere regionale Michele Bettarelli. E la collega Donatella Porzi, ex presidente di Palazzo Cesaroni, specifica: «Abbiamo vissuto una situazione complessa in cui nessuno ha avuto il tempo, il modo e il luogo per dire qualche cosa, è giunto il momento per farlo». C’erano loro in prima fila, insieme al viceministro Anna Ascani e a Simona Meloni.
I sindaci che c’erano e quelli che non c’erano
C’erano anche molti sindaci Presciutti da Gualdo Tadino in testa, che usa parole durissime contro la gestione Verini. È lui stesso a far notare come manchino i sindaci di tutta un’area geografica dell’Umbria: «Quelli del Trasimeno, quelli che promuovevano le raccolte di firme per sostenere Fora». La scelta del candidato presidente alle elezioni regionali è uno di nodi della questione, insieme al caso ‘Sanitopoli’ e alle dimissioni di Catiuscia Marini.
