Persone con disabilità: «Serve cambiare»

Terni, secondo Yari Lupattelli, presidente dell’impresa sociale ‘Agire con responsabilità’, «c’è la necessità di una nuova visione delle problematiche connesse alla disabilità e alla gestione dei fondi ad essa destinati»

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Una serie di proposte per un cambiamento radicale nella gestione dei rapporti con le persone con disabilità, sono state illustrate da Yari Lupattelli, presidente dell’impresa sociale ‘Agire con responsabilità’, in una conferenza stampa organizzata all’hotel Valentino di Terni. Il punto centrale, secondo Lupattelli, «è la necessità di una nuova visione delle problematiche connesse alla disabilità e alla gestione dei fondi ad essa destinati». Ma le questioni sul tavolo sono varie e diverse.

La Legge 328/2000

La prima, di respiro nazionale, è l’avvio dell’iter per la presentazione di una legge di iniziativa popolare, con allegato un piano sociale, per la riforma della Legge quadro sul terzo settore 328/2000. «È una legge obsoleta – ha spiegato Lupattelli – perché nel 2020 non possiamo ancora pensare che le necessità dei soggetti con disabilità siano tutte uguali. Quello che noi proponiamo è una settorializzazione della disabilità, che non vuol dire ghettizzazione, come alcuni pensano, bensì prendere atto del tipo di disabilità con cui si ha a che fare. Per fare questo chiediamo che il parere dell’unità valutativa multidisciplinare della Usl, debba venire dato insieme ad un medico legale che faccia riferimento all’impresa sociale e debba essere vincolante, non soltanto consultivo. È fondamentale distinguere fra disabile sociale e sanitario. Chi ha una patologia degenerativa non può avere lo stesso trattamento di un disabile psichico o di altro tipo, semplicemente perché ha bisogni diversi, perché starà più spesso a contatto con i medici che col mondo del sociale. Dall’altra parte, non possiamo pensare che i disabili che non hanno patologie degenerative siano soggetti che si siedano su una sedia e basta: devono prendere coscienza delle loro potenzialità residue e svilupparle. Chi non ha bisogno di essere costantemente accudito può avere accesso ad un percorso, anche terapeutico che permetta loro di crearsi una rete di relazioni ed andare oltre il problema». ‘Agire con responsabilità’ «propone per questo tipo di disabilità un piano sociale da applicare a tutte le regioni che prevede dai 5 ai 16 anni l’assegnazione di personale Oss (Operatore socio sanitario), dai 16 anni in su un contributo, in base all’Isee, che permetta al soggetto con disabilità di costruirsi una propria rete; mentre per il disabile anziano un percorso che preveda l’operatore alla mattina e alla sera ma che durante il giorno permetta all’anziano di scegliere se stare a casa o rimanere attivo, attraverso un contributo economico». ‘Agire con responsabilità’ propone inoltre «l’autonomia regionale sul tema della disabilità: i Comuni, soprattutto quelli piccoli, non hanno la forza per gestire questo tema delicato, che deve essere affrontato e gestito a livello di Regioni».

Delibera comunale sul contributo straordinario

Lupattelli ha preso inoltre posizione sul tema dei contributi straordinari per le persone con disabilità. «Si parla senza avere i documenti in mano. Noi li abbiamo e diciamo che non è vero che quella delibera, risalente al 2013, è scaduta: non ha scadenza, è soltanto stato reinternalizzato dal Comune il contributo straordinario per l’assistenza domiciliare che prima era stato dato in carico alle Usl».

Voucher per il trasporto

Infine, la questione dei voucher per il trasporto dei disabili. Lupattelli è intervenuto relativamente al dibattito sullo stanziamento comunale: «Il voucher rappresenta la libera scelta di ciascuno, la libertà di scegliere da chi farsi accompagnare. Non si può chiedere che il voucher comprenda tutto, è necessario compartecipare, come del resto dice la delibera regionale. Questa scelta che ha fatto l’amministrazione comunale la ritengo la più giusta, perché aiuta a fotografare in modo più reale il mondo della disabilità. Se poi non si sa come spendere i soldi e si vuole continuare come prima, ognuno risponderà delle proprie scelte delle proprie azioni. Una cosa però la voglio dire alle forze di opposizione, fra le quali c’è un partito che è stato al governo cittadino per decenni: queste scelte che sta facendo il Comune avrebbero potuto farle loro. Parlare adesso che sono all’opposizione è facile si assumano le loro responsabilità, è aberrante sentire affermazioni così».

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