Perugia, dimissioni del ‘delegato’ alle strade: «Non c’era collaborazione»

Michele Cesaro (Fi) riconsegna la delega: «In 17 mesi non è stato possibile pianificare e condividere neppure una linea di azione comune»

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Il consigliere di Forza Italia Michele Cesaro rinuncia all’incarico di collaborazione sulla riqualificazione di piazze e strade cittadine che gli era stato affidato dal sindaco Romizi. Polemica col primo cittadino e con l’assessore Numerini: «Non sono stato messo in condizione di fare il mio lavoro, intanto le strade sono un colabrodo».  Spaccatura in Forza Italia.

L’ostracismo politico e burocratico

La notizia arriva a sorpresa, forse, ma nemmeno tanto. Considerando che nei corridoi di Palazzo dei Priori i commenti di Cesaro si sentivano da parecchio, così come se ne avvertiva l’insofferenza ogniqualvolta un suo atto, una sua richiesta o una sua iniziativa non aveva il seguito da lui atteso negli uffici. Chi frequenta le stanze degli enti sa riconoscere a prima vista le carte che devono viaggiare e quelle che possono rimanere in un cassetto o in fondo alla pila di fogli sulla scrivania del dirigente preposto. E secondo Cesaro, i suoi fogli restavano fermi troppo a lungo, nonostante fosse delegato direttamente dal sindaco a svolgere quel compito.

Il voto favorevole con il Pd

Del resto, alcuni segnali ufficiali, sull’insofferenza del consigliere (eletto per pochi voti e oggetto anche di un ricorso, promosso dal candidato primo dei non eletti nella lista Fi) erano già arrivati negli ultimi tempi, quando il consigliere di origini campane (ma umbro ormai da tempo) si ritrovava a presiedere una commissione. L’ultimo episodio pochi giorni fa, quando ha votato un atto del partito democratico in contrapposizione alle indicazioni politiche giunte dall’assessore: era un semplice atto di indirizzo sulla valorizzazione del centro storico, ma si capiva che qualcosa non andava nei rapporti interni.

Il conferimento dell’incarico

Cesaro nella sua lettera di dimissioni ricorda che la delega gli era stata conferita per rendere più vivibili e fruibili per i cittadini le strade e le piazze della città, coadiuvando l’assessore delegato Otello Numerini nell’esame e nello studio delle questioni inerenti agli obiettivi di programma. Nel provvedimento si dava atto che «nel programma di mandato viene evidenziato che con lo stesso metodo usato questi anni per le strade (analisi, programmazione, investimenti costanti), è necessario affrontare con grande determinazione il tema dei percorsi pedonali ed i marciapiedi, che devono essere censiti, analizzati, recuperati, riqualificati, protetti ed incrementati».

«Volevo dare il mio contributo»

«Con grande rammarico – scrive Cesaro – nel lasso di tempo intercorso dall’assegnazione dell’incarico, oramai 17 mesi, non è stata data la possibilità al sottoscritto di operare e svolgere le funzioni inerenti ad un incarico fondamentale per la città di Perugia e per i suoi cittadini; in particolare, nonostante espresse e continue sollecitazioni, non è stato possibile pianificare e condividere neppure una linea di azione comune, non essendosi in nessuna occasione svolti momenti di confronto, di riflessione, di condivisione utili ad attuare l’incarico conferito, né il sindaco ha mai richiesto un resoconto delle attività svolte, nonostante la disponibilità manifestata in tal senso; risultando perciò chiaro che l’operatività ed i poteri che realmente si è inteso attribuirmi sono risultati privi di riscontro concreto, rivelandosi così l’incarico conferito solo ‘apparente’, ‘cartolare’».

Decisione condivisa con il capogruppo Cagnoli

«Visto che non sono stato messo in condizione di svolgere la mia opera, nonostante la massima disponibilità, lo spirito di servizio e il desiderio di mettere concretamente a disposizione della comunità le proprie competenze professionali, come imposto dal ruolo di consigliere comunale, ricoperto grazie alla fiducia dei cittadini, di concerto con il capogruppo Forza Italia Cagnoli, ho deciso di rinunciare in modo irrevocabile all’incarico».

Cosa succede ora?

Chiaro che in Forza Italia ci siano almeno due fronti: uno decisionista e uno attendista; uno vicino alla linea della Lega, l’altro a Fdi; uno più legato a Romizi, un a Morroni, un altro ancora all’ex coordinatore regionale, Catia Polidori. Cesaro, molto legato al ministro Mara Carfagna, viene dipinto come un Morroniano. Le elezioni a Perugia sono ancora lontane, ma non lontanissime, e le scoppole prese dal centrodestra nei comuni umbri in cui si è votato hanno contribuito ad innervosire il fronte.

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