Nessun rischio esposizione o dispersione nelle grandi aziende, è stato detto nei giorni scorsi in consiglio regionale, eppure la lista di edifici con coperture in amianto è destinata ad allungarsi.
Ex mercato E’ forse il caso dell’ex mercato ortofrutticolo di Perugia in via Settevalli, un complesso di grande volumetria inserito in una zona ad alta densità di attività commerciali e produttive che quotidianamente richiamano un gran numero di persone. L’intero complesso, dismesso da anni e ceduto tramite asta pubblica, è ora al centro di una fase di riprogettazione dell’intera struttura ma, con gli anni e l’abbandono, si è verificato un naturale deperimento dell’edificio nella sua parte strutturale, anche in considerazione del fatto che interventi di manutenzione e progetti di ristrutturazione sono stati procrastinati in attesa di definitive decisioni circa la nuova destinazione dell’area. Ad oggi la struttura presenta segni evidenti di deterioramento, soprattutto per quanto riguarda il tetto che è realizzato in matrice cementizia contenente amianto, spiega il consigliere del Partito democratico Leonardo Miccioni.
Controlli e verifiche Porta la sua firma, infatti, l’ordine del giorno che chiede al sindaco e alla giunta un impegno concreto affinché siano effettuati accurati controlli e si agisca, qualora si riscontri lo stato di necessità, per la rimozione del tetto della struttura e la bonifica degli spazi circostanti per scongiurare il rischio di dispersione dell’amianto. La struttura, ricorda Miccioni, ha rappresentato e tutt’ora potenzialmente rappresenta uno dei perni su cui si sono basati, nel corso degli anni, gli interventi e i progetti volti alla riqualificazione di questo cuore pulsante dal punto di vista commerciale, nonché fulcro e snodo di raccordo tra i diversi quartieri della città ed è tuttora posta all’interesse di eventuali compratori o affittuari.
Rimuovere il tetto «Il rischio amianto – prosegue il consigliere – è considerato ormai da anni un problema prioritario, riconosciuto a tutti i livelli e sostenuto con bandi che si susseguono in modo ininterrotto a sostegno di progetti di rimozione e smaltimento dei manufatti che contengono questo materiale. Ed è proprio il sindaco, responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, che dovrà mettere a disposizione uffici e strutture all’ente comunale per permettere che vengano adottate, se necessario, anche ordinanze contingibili ed urgenti». La richiesta del consigliere, dunque, è che il sindaco coinvolga i responsabili della Asl competente per verificare eventuali rischi per la salute di chi lavora in quella zona e agisca, qualora si riscontri lo stato di necessità, affinché il tetto venga rimosso e tutta la zona sia attentamente bonificata e risulti sicura per la popolazione che la frequenta.