Cluster alla primaria, chiusa la XX Giugno

Perugia – Dopo la diffusione di contagi degli ultimi giorni, l’amministrazione comunale ha deciso di emanare un’ordinanza già nella giornata di domenica. L’appello della dirigente

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vDieci classi su dodici in isolamento. Accade alla scuola elementare XX Giugno, in pieno centro storico, a Perugia. Per questo motivo, il sindaco Andrea Romizi, sentiti Asl e dirigente, ha deciso di chiudere tutto l’istituto già da lunedì.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

I contagi

Un vero e proprio cluster che ha indotto i genitori a scrivere al dirigente scolastico e al sindaco, per evidenziare come la situazione si sia «notevolmente aggravata, e al momento non garantisce più la salvaguardia dei docenti, degli studenti e delle famiglie». Questo il motivo per cui il sindaco Andrea Romizi ha deciso di chiudere la scuola in via cautelativa già da lunedì mattina, con una ordinanza urgente preparata di domenica. Anche perché su 21 insegnanti ben 13 sono in isolamento o positivi. E ci sarebbe un focolaio anche alla materna. In generale i positivi non sono tantissimi, ma distribuiti su molte classi.

L’esposto

Intanto, alcuni genitori hanno annunciato che si rivolgeranno alla procura della repubblica per denunciare quella che hanno definito scarsa tempestività nelle comunicazioni, che avrebbe provocato un ritardo nella verifica dei contatti, tanto da costringere molti genitori a muoversi autonomamente con tamponi privati.

La nota del Comune

Con ordinanza n. 73 del 24.01.2021 è stata disposta la chiusura della scuola dell’infanzia e della scuola primaria XX Giugno per casi di positività da Covid-19 per 7 giorni. Sin dalla giornata di ieri l’amministrazione è stata in continuo contatto con la scuola nella persona della dirigente dell’istituto comprensivo Perugia 3 per affrontare la migliore gestione e soluzione della situazione. I contatti sono proseguiti anche oggi e sulla base dei dati è stata presa la decisione, frutto di un’attenta analisi dei dati da parte delle autorità competenti, di chiudere le due scuole. Come da nota della Usl Umbria 1 si comunica che è in programmazione lo screening effettuato mediante l’esecuzione di tamponi quantitativi (CLEIA) presso i locali della scuola con il coinvolgimento di tutti i soggetti ad oggi non sottoposti a quarantena.

L’ORDINANZA

L’Usl: «Situazione monitorata»

«In merito ai casi di positività al coronavirus riscontrati che hanno creato comprensibile preoccupazione in molti genitori, l’Usl Umbria 1 comunica che, da subito, la situazione è stata gestita con la massima attenzione, anche grazie alla stretta collaborazione con l’istituto scolastico. Accertati i casi positivi, sono stati immediatamente presi i provvedimenti ritenuti necessari, compresa la quarantena dei contatti scolastici e l’effettuazione, nel più breve tempo possibile, dei tamponi».

«Screening con test antigenici»

«La situazione epidemiologica – specifica l’azienda – della scuola, comunque, continua ad essere monitorata e, visto che le classi attualmente poste in quarantena sono numerose, nell’attesa di avere un quadro più chiaro, è stato proposto al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, di predisporre la chiusura della scuola per 7 giorni. Intanto, l’Usl Umbria 1 ha programmato uno screening con test antigenici quantitativi da effettuare presso la sede scolastica per tutti coloro che, al momento, non sono stati posti in quarantena perché non rientravano all’interno delle classi direttamente coinvolte».

La ricostruzione della dirigente dell’istituto

«In tutto l’Istituto comprensivo ‘Perugia 3’ vengono seguite – ha dichiarato la dirigente scolastica Simonetta Zuccaccia – tutte le procedure previste dai protocolli anti Covid. Ancor prima della lettera dei rappresentanti di domenica e proprio in considerazione dell’evolversi improvviso della situazione, ero in stretto contatto il referente Usl Umbria 1, dottor Abbritti e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi per individuare la migliore gestione e soluzione della situazione».

«I contatti sono proseguiti anche oggi e sulla base dei dati è stata presa una decisione che, peraltro, non spetta a me, in quanto dirigente, ma è frutto di un’attenta analisi dei dati da parte delle autorità competenti. Abbiamo attivato, ogni qual volta che si è reso necessario, il protocollo dei tamponi tramite servizio pubblico, come attesta il carteggio con l’Usl; siamo sempre stati in diretta e costante comunicazione con il referente Usl Umbria 1, dottor Abbritti; non c’è mai stato alcun ritardo nelle informazioni ai genitori».

«Fra l’altro, alla lettera a firma dei rappresentanti di classe pervenuta nella giornata di sabato 23 gennaio, ho risposto alle 23.50 dello stesso giorno, dopo una riunione con il dottor Abbritti e con il sindaco di Perugia, Andrea Romizi. Vorrei sottolineare che la maggior parte dei casi positivi che si sono verificati a scuola, come attestato dalla stessa Usl, proviene da fuori del contesto scolastico e su questo vorrei fare un appello, ancora una volta, a tutti perché si faccia massima attenzione e si rispettino le regole».

«La scuola, non solo, ha sempre attivato tutti gli strumenti di prevenzione a contrasto del Covid e sanificato gli ambienti quando necessario, ma ha anche messo in condizione i bambini in quarantena di seguire, fin da subito, le lezioni in dad e consegnato, a quelle famiglie che lo richiedevano, i computer. Non abbiamo mai sottovalutato – conclude – questa pandemia, né le misure o l’iter che occorre seguire in questi casi, tuttavia deve esserci da parte di tutti, correttezza e responsabilità nei comportamenti, proprio per evitare che i contagi si propaghino così celermente».

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