Per il primo maggio palco tutto a sinistra

Non è (solo) la connotazione politica del concertone, ma la nuova posizione della struttura rispetto alla Fontana. Così vuole la Soprintendenza. Nel 2019 nuova location?

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di P.C.

«Penso che il prossimo anno cambieremo posto»: la butta lì, Marco Ballerani, sindacalista Cgil e organizzatore del concertone del primo maggio a Perugia, mentre osserva gli operai al lavoro per il montaggio del palco in piazza IV Novembre, a Perugia. Sarà posizionato davanti alle Logge di Braccio, alla sinistra della Fontana, come vuole la Soprintendenza.

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palco concerto primo maggio perugiaIl passato e il futuro Adesso ad avere il sopravvento è la delusione e lo scoramento, ma è evidente che la riunione in Soprintendenza non sia andata come speravano i sindacati: nessun ripensamento da parte della Soprintendente Marica Mercalli che – lo aveva scritto umbriaOn giovedì sera – aveva fatto sapere che il palco non poteva essere montato nella sua solita posizione, cioè alla destra della Fontana Maggiore, davanti alle scale della cattedrale, dove da anni, e fino a qualche mese fa, veniva montato per ogni manifestazione pubblica organizzata nel centro a Perugia, da Eurochocolate al concerto di Radio Subasio, fino all’ultima manifestazione, organizzata dai Vigili del Fuoco lo scorso ottobre, proprio nel pieno del dibattito fra Eugenio Guarducci e la Mercalli. Lì dove ha suonato Michel Petrucciani, facendo risuonare le suo note in corso Vannucci, non si possono esibire nemmeno gli 88 Folli (previsti in scaletta martedì per il gran finale).

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palco concerto primo maggio perugiaE Umbria Jazz? Non sappiamo se le parole di Ballerani siano frutto solo della rabbia del momento o se davvero nel 2019 il concerto per i lavoratori si farà lontano dal centro di Perugia. Ma è certo che ora l’attenzione di tutti è puntata a quanto accadrà nei prossimi due mesi. All’orizzonte c’è Umbria Jazz e, dopo aver avuto la meglio su Guarducci, dopo aver vinto le resistenze dei sindacati, la Soprintendente Mercalli si troverà davanti un osso duro: Carlo Pagnotta. Già ci sono i primi distinguo, per stessa ammissione della Mercalli, considerando il fatto che Umbria Jazz può mettere sul piatto il suo passato glorioso di iniziativa culturale e la consolidata tradizione scenografica. Ma è certo che qualcosa dovrà cambiare, fosse solo la dimensione del palco, se non la sua posizione. Vedremo come andrà a finire.

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